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Lourdes: le ragioni del cuore.

martedì 5 agosto 2008, di paparente


Questo è il racconto di un esperienza unica ed indimenticabile per tutta la vita.
Come i musulmani (o mussulmani che dir si voglia, ma questo non è uno scritto per discutere di grammatica) devono andare almeno una volta nella vita alla mecca così i cristiani in genere ed i cattolici in particolare dovrebbero andare almeno una volta a Lourdes.

Lourdes non è il frutto di un isterismo collettivo e non è nemmeno un luogo di bigotti cattolici che possa essere guardato con “sufficienza” e “stupida superiorità” da chi fede non ha.
E’ un luogo dove non è importante comprendere cosa di soprannaturale sia avvenuto 150 anni fa (1858) bensì un luogo in cui le ragioni della mente si addormentano mentre quelle del cuore si risvegliano davanti alle espressioni d’amore che leniscono il dolore e la sofferenza presente in quel posto (personalmente affermo sempre che : “Esiste amore senza dolore, ma non esiste dolore senza amore” ).
Lourdes non è il classico santuario pieno di bancarelle e negozi che vendono statuine e gadgets di ogni genere perchè la zona del culto è sapientemente recintata ed off limits ad ogni commercializzazione della fede.
A Lourdes vengono ogni anno milioni di persone di ogni genere per visitare la grotta delle apparizioni, per partecipare alla Via Crucis, alla fiaccolata ecc. ma è il bagno alle piscine che “distingue” i pellegrini in 3 categorie:
i “sani corporali”, i “malati da carrozzella” ed i “malati da lettino”.

I “sani corporali” : sono coloro che possono accedere con le proprie gambe alle piscine;

i “malati da carrozzella”: sono in genere anziani che hanno avuto una vita normale e che non possono più camminare parzialmente o totalmente ma possono permettersi di guardare la tv, mangiare un gelato ecc.;

i “malati da lettino”: sono la sofferenza in persona, “malati perenni” che vengono tolti dalle loro abituali carrozzelle e messi su un lettino che è l’unico modo per bagnarsi nelle acque di Lourdes.

Sono andato alle piscine il 28 luglio di buon mattino è lì tutte le mie certezze, le mie “lamentele” per le “naturali difficoltà” della vita sono svanite nel nulla, ho visto gente di ogni razza e colore pregare con devozione ed ho visto soprattutto una bambina che aveva circa gli anni della mia primogenita (12) con un bel viso ma con il resto del corpo deforme inchiodato ad un letto ed è lì che ho pianto pensando alla povertà, alla mia povertà spirituale ed a quella di chi come me si fa trascinare dalle umane vicende (politica, sport, amicizie, inimicizie ecc.). Ho visto tanti malati, ma proprio tanti ed i loro occhi non chiedevano compassione o pietà ma solo un sorriso.
Lourdes ti insegna il valore di un sorriso, il valore di un gesto d’amore che nella società quotidiana siamo restii a concedere.. Ritornando in albergo mi sono chiesto perché malati e bambini avessero la precedenza in ogni cosa (grotta, piscine, fiaccolata ecc.) forse perché i primi fanno compassione ed i secondi tenerezza? No! Hanno la precedenza perché sia malati che bambini quando pregano lo fanno con il cuore mai per consuetudine…ecco il segreto di Lourdes: la preghiera che sgorga dal cuore!

paparente

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