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27 gennaio 2012, di redazione
... Poi un giorno gli ebrei stranieri vennero espulsi da Sighet. E Moshé lo Shammàsh era straniero.
Stipati dai gendarmi ungheresi nei carri bestiame piangevano sommessamente. Sul marciapiede di partenza piangevamo anche noi. Il treno scomparve all’orizzonte, lasciando dietro di sé soltanto un fumo spesso e sporco.
Sentii un ebreo sospirare alle mie spalle: - Che volete? E’ la guerra ...
I deportati vennero presto dimenticati. Alcuni giorni dopo la loro partenza si diceva che si (...)