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Quer pasticciaccio brutto de la GMC Gricignano a Grazzanise

Episodio 1: 2004-2005, Enrico Parente contatta Lettieri e il consiglio comunale approva l’acquisto delle quote

mercoledì 25 marzo 2015, di Peppe Florio


GRAZZANISE - La nostra storia inizia nel 2004, nell’epoca in cui in Campania sono in voga le multiservizi municipalizzate. E in effetti la Gmc Spa, già Gricignano Multiservizi, è esattamente una municipalizzata che arriverà ad estendere il proprio bacino di comuni soci, oltre che a Gricignano, anche a Orta di Atella e San Cipriano d’Aversa, cui si aggiunge un comune atipico per collocazione geografica e comunanza di interessi rispetto agli altri: Grazzanise.

La nostra storia inizia nel 2004, quando dire gestione dei rifiuti in provincia di Caserta corrisponde, nella mente dei più, a dire Michele e Sergio Orsi (nella foto a destra).

Ed è appunto sul rapporto che il comune mazzonaro ha avuto in questa società, come possessore di quote, che questa indagine intende porre degli interrogativi, piuttosto che pretendere di dare risposte. Il tempo, l’oblio di memorie e documenti, e il silenzio dei testimoni dell’epoca, rendono piuttosto difficile arrivare a conclusioni sicure. Lavoravamo su questa storia da qualche mese, prima che l’assenza di materiale ci costringesse a fermarci. Questa mattina, però, l’arresto dei sindaci Andrea Lettieri di Gricignano e Angelo Brancaccio di Orta di Atella, e dell’imprenditore Sergio Orsi, apre nuovi spiragli e nuovi interrogativi.

La storia di questo rapporto inizia il 17 novembre del 2004, quando l’allora sindaco di Grazzanise, Enrico Parente, scrive al sindaco di Gricignano, Andrea Lettieri, e al presidente del consiglio di amministrazione, dichiarando di essere venuto a conoscenza della multiservizi attraverso gli organi di stampa e chiedendo, “considerato che risulta che la società da alcuni mesi ha intrapreso concretamente l’attività con ottimi risultati e che l’iniziativa intrapresa è completamente condivisibile, perché certamente idonea a perseguire gli obiettivi fondamentali dell’attività della pubblica amministrazione, quali l’efficienza, l’efficacia e l’economicità, oltre alla tempestività degli interventi”, le modalità per l’acquisto delle quote.

A quella lettera, effettivamente, risponderà Lettieri con una nota di appena due giorni dopo, comunicando che, secondo la valutazione effettuata dal dottor Franco Matacena, presidente dell’ordine dei commercialisti, ogni quota aveva il valore di 22 euro, e facendo riferimento ad un incontro successivo per delineare meglio il tutto.

In effetti di cosa si sia discusso in quell’incontro non ci è noto, né la documentazione in nostro possesso ci permette di ricostruirlo. Sappiamo, però, che il 7 gennaio del 2005 davanti al notaio Antonio Decimo si riuniscono Tommaso Castiello, presidente del consiglio di amministrazione, e tutti i soci: il comune di Gricignano con le sue 5 mila 100 quote di proprietà, per un totale di 51 mila euro, ovvero il 51 percento dell’intero capitale sociale; la società “Edelweiss” di Potenza, con il suo 3 percento; la “Flora Ambiente” di Santa Maria Capua Vetere, con il 40 percento; la sammaritana “Ambiente e Territorio con il 3 percento; la lombarda “I.co.m. Milano” con un altro 3 percento. Quel giorno si doveva decidere, oltre al cambio del nome – da Gricignano Multiservizi a Gmc Gricignano Spa – anche l’ampliamento dell’oggetto sociale. Quel giorno, in quell’ufficio notarile sammaritano sarebbe nato quel mostro policefalo, destinato a breve vita, che fu la Gmc Gricignano. Secondo l’atto notarile, la società si sarebbe occupata di servizi pubblici comunali in genere, e in particolare di ciclo integrato dei rifiuti, servizio integrato delle acque, illuminazione, miglioramento delle condizioni scolastiche, trasporto su strada, consulenza in campo energetico e un’altra miriade di attività.

La questione finisce in consiglio comunale il 16 febbraio 2005, a poche settimane dalla tornata elettorale, ricevendo, per questo motivo, le critiche e il voto contrario di Bernardo Caianiello, Nicola Pratillo e Gaetano Petrella, che chiedevano se l’adesione sarebbe stata vincolante per la successiva amministrazione, come mai Parente avesse chiesto a Lettieri informazioni solo relative ai costi e non all’economicità, all’efficienza e al buon servizio, e il perché dell’aumento del costo delle quote da 10 a 22 euro.

La proposta, comunque, passa con l’astensione di Antonio Raimondo, 11 voti favorevoli e 5 contrari. Quel giorno, quindi, il comune acquisisce il 3 percento della società, anche se non verserà mai le proprie quote (ma questa è una storia che analizzeremo nei prossimi episodi).

Ma perché il comune voleva passare con la multiservizi? A quanto pare, secondo i dati raccolti da alcuni testimoni dell’epoca, si stavano avendo già problemi con l’Eco.Quattro, società del consorzio Ce/4, di cui ci si voleva liberare.

Ma qualcosa non torna: amministratore delegato dell’Eco.Quattro, con il quale il comune firmò un contratto il 3 agosto del 2001, era Sergio Orsi. Sergio Orsi ha una figlia, Elisa Flora, a cui aveva fittiziamente intestato la “Flora ambiente", detentrice del 40 % della multiservizi e principale partner privato della Gmc. Uscire dalla Eco.Quattro per restare sempre e comunque con gli Orsi? Non ci sarebbe nulla di male, ma che ci si conceda almeno la facoltà di guardare con sospetto.
Di lì a poco l’Eco.Quattro sarebbe diventata Egea Service Spa e sarebbero successe tante altre cose, che vi racconteremo nelle prossime puntate.

Peppe Florio

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