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lunedì 17 gennaio 2011, di redazione
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Grazzanise - Ci sono dei giorni in cui tutto appare così caduco e i mille affanni dell’esistenza sembrano un vano correre senza scopo. E’ già capitato in tante occasioni che la nostra comunità sia rimasta scossa e attonita di fronte a tragedie private ma nello stesso tempo collettive a causa del loro innaturale irrompere nella vita di tutti i giorni.
Tragedie che hanno distrutto famiglie e affetti e che hanno colpito a casaccio tra i giovani.
Oggi è uno di quei giorni perché quattro famiglie piangono i loro morti, un tributo di dolore che attraverso parenti, amici e conoscenti coinvolge un intero paese. Oggi se ne sono andati Feluccio, Peppe, Carolina e Salvatore, ognuno per la propria strada, ognuno col proprio fardello e in questa tiepida giornata di gennaio si sono dati appuntamento, senza averlo preventivato, sull’ultimo cammino. Quattro storie di vita diverse accomunate nell’esito finale. E ancora una volta tocca a un giovane anticipare il viaggio estremo, perché se Feluccio aveva 69 anni, Peppe 70, Carolina 84, e non erano molti per i nostri tempi, Salvatore di anni ne aveva 33. Era, come si suol dire, nel fiore degli anni, mentre, dopo gli studi, si affacciava alla vita.
Figlio di Nunzia e Ciccio Nardelli, conosciutissimo quanto gioviale insegnante all’Istituto d’arte, anche Salvatore aveva intrapreso il percorso paterno. Un ragazzo semplice e talentuoso, come ce ne sono tanti nel nostro paese, che si stava affermando nel lavoro e nell’arte (poco più di un anno fà, nel pieno della sua malattia era stata organizzata una mostra delle sue opere nella Chiesa Madre e di recente aveva esposto anche in Umbria). Ma il "destino", chiamiamolo così, come accade quando ci colpisce qualcosa che non sappiamo decifrare, ha deciso altrimenti per questo erede di una famiglia che ha già pagato tanto durante la guerra. Egli è andato ad allungare la lista di giovani grazzanisani che se ne sono andati anzitempo e lo ha fatto con coraggio, trovando nella fede rifugio e ragione del suo “destino”.
Alle famiglie che oggi piangono i loro cari va la nostra solidarietà.
frates
foto tratta dal sito della AGC Teens Park