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Le cicogne tornano al loro nido... mentre l’Agnena si avvia al recupero

venerdì 19 febbraio 2016, di redazione


Grazzanise - Eravamo preoccupati, non sapevamo se dopo l’inquinamento del canale Agnena i nidi di Brezza e Cancello ed Arnone sarebbero più stati rioccupati dalle coppie di Cicogne Bianche. Certo avevamo fatto tutto il possibile per conservare un habitat a loro idoneo ma fino al 17 c.m. i risultati non erano rassicuranti.
Le nostre guardie G.A.V. e Ittiche avevano offerto tutta la loro protezione, ma se non ci fosse stato l’intervento delle Forze Dell’Ordine a poco sarebbero serviti tutti i controlli del territorio, rilievi fotografici, denunce verso ignoti presso La Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere- sezione Reati Ambientali.
I fedeli servitori del dio denaro non si erano scoraggiati per niente e imperterriti avevano continuato con arroganza a versare veleni nel canale Agnena, avvelenando fauna ittica, venatoria e la salute pubblica. Un vero disastro per i limitrofi abitanti del canale che molte volte hanno dovuto far intervenire il 118 perché i loro malati che già erano sofferenti di gravi patologie non riuscivano a respirare. Troppo era l’odore nauseabondo ed acre dei veleni che scorrevano nel corso del canale.
Fortunatamente le Forze dell’Ordine sono intervenute e il comandante maresciallo De Santis alla guida dei militari della Caserma Carabinieri di Grazzanise ha dato fine agli atti criminosi ed assicurato alla giustizia gli avvelenatori dell’Ambiente. Le cronache di questi giorni hanno menzionato dettagliatamente i colpevoli che noi qui non elencheremo.
Noi tutti esprimiamo ammirazione ed un vivo ringraziamento a tutte le Forze dell’Ordine intervenute ed in particolare ai militari della Caserma Carabinieri di Grazzanise, guidata dal comandante De Santis.
Le coppie di Cicogne, inquiline dei nidi di: Brezza e Cancello Ed Arnone, ora potranno rifocillarsi con tutta tranquillità.
Potranno nutrirsi come è naturale e come hanno sempre fatto in buona parte con la fauna ittica e anfibia del canale Agnena. Adesso potranno farlo senza correre rischi per la salute propria e di quella della prole. Questa ultima, lo scorso anno ne pagò un caro prezzo con la morte di un cicognino (ormai pronto all’involo). Le amorose cure di primo soccorso praticate dal nostro presidente regionale Franco Villano presso il nostro circolo cacciatori "La Poiana" non furono sufficienti a salvargli la vita. Purtroppo i sanitari dell’ASL Veterinaria di Caserta, ne dovettero constatare la morte proprio quando la Polizia Provinciale di Caserta si accingeva alla consegna nelle loro mani.
Per fortuna le Cicogne genitrici hanno resistito ai veleni versati nel canale e sono rimaste fedeli ai nidi di Brezza e Cancello Ed Arnone. Infatti proprio l’altro ieri 16 Febbraio c. a., abbiamo notato e accolto con viva soddisfazione, il ritorno di un maschio di Cicogna Bianca che era appollaiato sul nido artificiale, sorretto dal supporto in metallo da noi costruito e finanziariamente sostenuto.
Sarà il caso ma questo 17 Febbraio (numerazione considerata talvolta funesta) sta ricorrendo positivamente a favore delle nostre Cicogne Bianche. Lo scorso anno, proprio di questo giorno, fu installata la piattaforma di supporto del nido artificiale sul traliccio dell’alta tensione, dove esse avevano scelto e provato a costruire con insuccesso il loro nido nell’anno 2014. Quest’anno sempre il 17 febbraio è arrivato il successo della giustizia che ha stoppato gli irrispettosi dell’ambiente, del territorio che tanto era piaciuto ai canditi pennuti.
Non si comprende come mai dopo tanti lutti dovuti all’inquinamento, alcuni ancora oggi non hanno capito che l’ambiente va rispettato e che esso restituisce sempre in egual misura quanto gli è dato. Alcuni scelgono di venerare il dio denaro e per esso sono pronti a sacrificare tutti e tutto. Non riescono a comprendere che le grinfie malefiche del cancro (frutto certo degli inquinamenti ambientali), possono colpire anche loro ed i loro familiari e che il denaro di cui illecitamente si sono appropriati, non li immunizza. Peccato però, che a volte chi è a pagarne le pene, per mano dell’uomo, sono molto spesso bambini innocenti a cui è negata la vita e per colpe non commesse. Adesso non ci resta che augurarci che i nostri locali Amministratori e limitrofi si adoperino per il ripristino dei luoghi, affinché tutto possa ritornare come prima e anche fauna ittica e venatoria possano usufruire di tutto quanto la natura gli aveva concesso.

A.I.L.P.S. Campania Onlus

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