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Un vaso di coccio tra vasi di ferro

domenica 23 ottobre 2011, di redazione


Grazzanise - Fra tanti grossi calibri, politici e non, c’è anche un semplice dipendente nell’inchiesta dell’autovelox. E’ l’agente R. Petrillo, vittima e autore di reato, secondo l’avviso della Procura, in quanto destinatario, da una parte, di una determina del responsabile della PM di affidamento di incarico, ritenuta fittizia perché mai notificata all’interessato e mai pubblicata all’albo pretorio del Comune e, nello stesso tempo, presunto estensore di 248 verbali contenenti la sua firma digitale per infrazioni rilevate non in presenza.

Abbiamo chiesto all’agente Petrillo di commentare la notifica di tanti avvisi di garanzia. Il vigile si schermisce: “Non posso entrare nel merito, vista l’inchiesta in corso. Ho troppo rispetto per la Magistratura e per la Legge per mettermi a commentare un atto che mi riguarda. Mi dispiace solo di esserci dentro dopo una vita spesa a comportarmi bene. Aspetto pazientemente e con fiducia gli sviluppi. So solo che ho già relazionato agli inquirenti fornendo tutte le informazioni a mio discarico e lo farò quando sarò chiamato di nuovo. Di più non posso dichiarare”.

Anche l’opinione pubblica aspetta la conclusione della vicenda, un po’ sorpresa circa il coinvolgimento di un agente considerato uno dei più efficienti della PM di Grazzanise e soprattutto una persona onesta e di sani principi morali, con un alto senso della legge e del dovere. Gli auguriamo di uscirne in maniera completa così come auguriamo a tutti di dimostrare la loro estraneità ai fatti.

frates

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