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Eda, quali prospettive?

Un libro e un convegno sul tema dell’Educazione degli adulti

lunedì 8 marzo 2010, di redazione


E’ uscito recentemente per i tipi delle Edizioni Scientifiche Italiane il volume "Governare il lifelong learning - Prospettive di Educazione degli adulti" a cura di Bruno Schettini (pag. 252, euro 27,00).
Il Lifelong Learning è espressione inglese che sta per Educazione degli adulti (Eda).
"La questione -scrive Duccio Demetrio nel suo contributo di apertura- che oggi maggiormente connota una materia dai molteplici volti, che per intenderci chiamiamo Eda (per consuetudine novecentesca), è costituita dalla sua frammentazione. Dalla sua pervasività e multiformità. Persino, in alcuni casi, dalla sua sovrabbondanza. Forse, soltanto qualche osservatore distratto, e poco avveduto, può ancora lamentarne la marginalità e la residualità."

Il libro, che si avvale degli interventi di Filippo Toriello, Valentina Giugliano, Assunta Aiello, Giorgio Caviglia, Paola Pinto, Angela Gionti, Maria Luisa Calise, Pasquale Iorio, Luigia Melillo, Paolo Landri, Pietro Montesano, Annamaria La Penna, Giammichele Abbate oltre che del suo curatore Schettini, vuole rispondere in certo qual modo all’esigenza di una riflessione su questo aspetto dell’educazione non sempre affrontato con la necessaria chiarezza.

Gli autori non hanno la pretesa di aver scoperto né tantomeno di voler ammannirci le dritte di un approccio definitivo al tema, ma sicuramente hanno fatto un meritorio tentativo di sistematizzazione di una materia dalle molteplici implicazioni pedagogiche, psicologiche, normative, organizzative, sociali, ecc.

I numerosi contributi, infatti, affrontano il tema dell’Eda da diverse angolature riconducibili alle quattro parti in cui si suddividono le riflessioni: prospettive, processi, contenuti e ambiti, nella consapevolezza che "...l’Eda è una delle tante vie all’educazione nel corso della vita [...]. Oggi siamo entrati nel tempo di un’Eda perfusiva e invasiva, che si avvale, come mai prima era accaduto, di tecniche più che di emancipazione, di esplicita seduzione a livello di mercato (estetica, curativa, edonistica, ecc.) rispetto alla quale manchiamo di pratiche e di teorie non ad esse romanticamente alternative (poiché sono i consumatori a chiedere di essere sedotti), bensì capaci di aiutare gli utenti a differenziare quanto, fra tale congerie di merci e prodotti scontati o meno, abbia ancora un qualche valore effettivamente educativo. E non invece ricreativo, sedativo, conviviale."

L’educazione degli adulti non può prescindere comunque dall’educazione alla legalità e alla cittadinanza, come illustra nel suo intervento Giammichele Abbate: "Esperienze e buone pratiche di Eda, in proposito, indicano che occorre, in prima istanza, rimuovere quegli ostacoli che si frappongono all’integrazione, tra cui l’assenza di competenze/abilità linguistiche. In ciò, la necessità di investire il livello formale e non formale dell’educazione nella realizzazione di un unico progetto di cittadinanza in cui sviluppare senso del dovere e di appartenenza, ma anche capacità di pensare al nuovo, alla costruzione di percorsi formativi inediti e originali nella loro ideazione storica e antropologica".

Il volume, arricchito anche da un’ampia bibliografia, sarà presentato giovedì 11 marzo 2010 alle ore 9,30 all’Istituto Pizzi di Capua nel corso dell’incontro sul tema: "Formare le competenze per lo sviluppo locale". L’incontro avrà luogo nell’ambito del premio Follaro d’Oro 2009 (quest’anno attribuito a Rita Borsellino e Maria Falcone) con la collaborazione di Capuanova, Aislo e Libera. Porterà i saluti Enrico Carafa. Con gli autori interverranno Camilla Bernabei, Stefania Brancaccio, Raffaele Fabbrocini, Lina Lucci, Patrizia Mattioli.

frates

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