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Piscina comunale: le proposte di Senso Civico

Occorre un’analisi dell’utenza, del bacino e del paesaggio per evitare gli scempi del passato

domenica 21 settembre 2014, di Peppe Florio


GRAZZANISE – Ripreso il progetto per la realizzazione della piscina comunale nell’ex centro “Eucaliptus” di via Battisti, fermo da circa un decennio, è ora tempo di pensare a come costruire la struttura in rapporto al paesaggio e all’utenza, pensando già alla gestione, onde evitare scempi come quelli dello stadio comunale e del palatenda: è su questi punti che negli ultimi giorni si è concentrato “Senso civico”, che ha raccolto una serie di proposte per la commissione straordinaria.

Ad agosto, infatti, il comitato presieduto da Enrico Petrella incontrò il commissario Nicola Auricchio e i tecnici comunali per chiedere una revisione del progetto, considerato troppo obsoleto anche nelle tecniche di costruzione, in luogo della semplice revisione dei prezzi che la commissione aveva intenzione di attuare. In quella sede riuscirono anche a strappare la promessa di una consultazione preventiva, per la quale, però, “Senso civico” non è mai più stato convocato. Nel frattempo l’ingegner Del Giudice si appresta a revisionare il progetto.

Prima della progettazione – sostengono i membri del comitato – andrebbe deciso il tipo di gestione, per evitare problemi simili a quelli dello stadio e del palatenda, andrebbe identificato un target di utenza potenziale, poiché non tutti si possono permettere di pagarsi un corso di nuoto, e circoscrivere un perimetro di utenza: “Cancello ed Arnone ha una piscina? Francolise e Sant’Andrea utilizzano gli impianti di Sparanise?” propongono da Senso civico come esempio di studio del territorio. Per permettere alla struttura di incassare a sufficienza, inoltre, si dovrebbe pensare alla possibilità di una fruizione sia invernale che estiva, con una copertura con pallone pressostatico. Ma realizzare una piscina, certo, non significa né essere autorizzati a creare un mostro di cemento da inserire di forza nel paesaggio, né distruggere obbligatoriamente i due campi autorizzati (gli unici ancora esistenti) all’interno dell’ex centro sportivo. Utilizzando la morfologia del terreno, inoltre – propongono Petrella e i suoi – si potrebbe creare un’arena per eventi musicali e teatrali, così come un parco-giochi da realizzare con le giostre dell’ex parco di via Albero lungo. Per le auto dei futuri utenti della piscina, inoltre, andrebbero realizzati parcheggi, per cui si potrebbero sfruttare terreni comunali lungo la provinciale o nelle strade adiacenti.

Peppe Florio

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