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Aeroporto no, CIE si?

martedì 1 giugno 2010, di redazione


GRAZZANISE - Nei giorni scorsi alcuni organi di stampa hanno riportato due notizie di natura diversa ma riguardanti entrambe il nostro paese.
La prima notizia è che la giunta regionale, e in primis il presidente Caldoro, starebbe frenando bruscamente sull’aeroporto di Grazzanise a vantaggio di Pontecagnano, dove peraltro già alcune compagnie hanno localizzato la loro base.
La seconda è che nel nostro comune, per la presenza dell’aeroporto del 9° Stormo, dovrebbe sorgere un CIE, Centro di Identificazione e Espulsione per gli stranieri irregolari.
Per alcuni questa coincidenza è significativa. La provincia della “munnezza” deve continuare ad essere tale. Non piani di sviluppo, di cui l’aeroporto civile dovrebbe essere il volano principale, ma “munnezza” urbana, con la costruzione anche di un termovalorizzatore, e “munnezza” morale, con la costruzione di un CIE.

Detto che il centrodestra ha costruito montagne di campagne mediatiche sull’aeroporto di Grazzanise, accusando la sinistra e Bassolino di propendere per Napoli, vogliamo soffermarci un attimo su quelli che secondo chi ha riportato le notizie sono più che progetti del Ministro Maroni (Lega Nord).
Lo diciamo a chiare lettere: il CIE sarebbe l’ultima offesa in ordine di tempo a questa terra. Una terra nobile che fin dall’antichità ha sviluppato la cultura dell’accoglienza, dove lo straniero, malgrado tutti i problemi, non è considerato un rifiuto da scaricare e lo dimostrano tante realtà in cui chi è alla ricerca di lavoro e dignità ha trovato asilo e aiuto.
Neppure quelli che reclamano una regolamentazione dei flussi migratori vogliono il CIE nel nostro territorio.
Ci vuole ben altro per risolvere il problema dei clandestini che strutture che richiamano realtà di infausta memoria. Tali strutture non ci si addicono, non sono consone alle nostre tradizioni e alla nostra natura. E sono in palese contrasto con gli art. 2 (La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo) e 10 (Lo straniero al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge) della nostra Costituzione, una delle più avanzate al mondo. Inoltre tutte le maggiori organizzazioni umanitarie internazionali le hanno condannate.

Sarebbe il caso che le autorità locali prendessero fin d’ora posizione nei confronti di quella che viene presentata come più di una possibilità.

frates

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