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Diritti umani: una breve storia

Da Ciro il Grande alla Commissione per i Diritti umani

venerdì 14 novembre 2014, di Oleksandra Bilyaze

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Fin dall’antichità c’è stata una sola cosa che le persone hanno voluto più di tutte. Non si tratta di denaro e neanche di amore. E’ una cosa semplice e naturale. Si chiama “diritti umani” – praticamente quei diritti che vengono garantiti per il semplice fatto di essere umani. Ma, esattamente, come abbiamo fatto ad ottenerli? Sin da quando le prime società e stati si sono formati, ci sono state alcune persone che si sono accaparrate il potere, limitando gli altri in vari modi. Diritti che per noi sono basilari furono reclamati con ribellioni e rivoluzioni, per essere sottoscritti poi in convenzioni e trattati.

Nel 539 avanti Cristo, Ciro il Grande di Persia fece una cosa rivoluzionaria. Dopo aver conquistato Babilonia, liberò gli schiavi e dichiarò che tutti avevano il diritto di scegliere la propria religione e stabilì l’eguaglianza razziale. Da Babilonia, l’idea di diritti umani si diffuse velocemente all’India, alla Grecia e, certamente, a Roma.

Anni dopo, nel 1215, re Giovanni d’Inghilterra fu costretto a firmare la Magna Carta. Largamente considerata come uno dei documenti legali più importanti nello sviluppo della moderna democrazia, la Magna Carta fu un punto di svolta cruciale nella lotta per l’affermazione della libertà. Ma ci volle del tempo perché quei diritti diventassero effettivi.

Scritta nel 1787, la Costituzione degli Stati Uniti d’America è il documento di riferimento del mondo occidentale. I primi 10 emendamenti della Costituzione – la Carta dei Diritti – divennero effettivi il 15 dicembre 1791, proteggendo tutti i cittadini, residenti e ospiti nel territorio americano. La Carta dei Diritti protegge la libertà di parola, religione, associazione, ricorso.

Nel 1789 il popolo di Francia portò all’abolizione della monarchia assoluta e pose le basi per la prima Repubblica francese. La Dichiarazione per i diritti dell’Uomo e del Cittadino fu adottata come un prima passo verso una Costituzione per la Repubblica. La Dichiarazione proclama che a tutti i cittadini debbano essere garantiti i diritti di “libertà, proprietà, sicurezza e resistenza all’oppressione”.

La prima metà del 20esimo secolo fu imperversata da 2 guerre mondiali, e, mentre la fine si avvicinava, le città di tutta l’Europa e l’Asia giacevano in una terribile rovina. Milioni di persone erano morte, molti altri milioni erano senza tetto o affamate. Il mondo aveva un disperato bisogno di cambiamento.

Il cambiamento avvenne del 1948, quando l’attenzione mondiale fu catturata dalla nuova Commissione per i Diritti umani dell’Onu. Sotto la dinamica presidenza di Eleanor Roosevelt, la commissione redasse il documento che divenne la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Essa venne adottata dall’Onu il 10 dicembre 1948.

Guardando dietro a quei secoli di lotta senza sosta, sembra incredibile che razzismo e discriminazione e altre forme di violazione e naturali diritti umani ancora esistano nelle nostre società. Ad un certo punto è nostro dovere lavorare duramente, utilizzando strumenti legali, affinché quella secolare lotta non divenga nulla. In passato persone sono morte per la nostra libertà, ora noi dovremmo fare lo stesso per il nostro futuro. Dunque, cosa sono i diritti umani? Solo parole su una pagina, che fanno il cambiamento.

Oleksandra Bilyaze

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