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Elezioni comunali: come vengono divisi i banchi di minoranza

In un sistema maggioritario a turno unico, come si divideranno gli scranni le 4 perdenti?

domenica 31 maggio 2015, di Peppe Florio


GRAZZANISE - Nei comuni con meno di 15 mila abitanti, come Grazzanise, il sistema elettorale in vigore è il maggioritario a turno unico. Ciò significa che qualunque sia lo scarto tra la prima e la seconda lista in classifica (fosse anche di un solo voto!), la lista con più voti ottiene i 2/3 del consiglio comunale, oltre al sindaco. Secondo la legge Delrio del 2014, per i comuni di popolazione compresa tra i 5 mila e i 10 mila abitanti il numero di consiglieri è fissato a 12, per cui la lista vincitrice ne ottiene 8 (vale a dire gli 8 candidati con più preferenze), quindi una maggioranza assoluta.

Ma come ci si spartisce i banchi della minoranza?
La domanda è quanto mai pressante, considerando che domani a festeggiare sarà una sola lista, mentre a rimanere deluse ne saranno ben 4, 4 proprio come il numero di seggi di opposizione disponibili. Alle 4 liste sarà assegnato un certo numero di scranni in base alla percentuale ottenuta.
Facciamo un esempio.
Supponiamo di avere 5 liste: A, B, C, D ed E e che (approssimando il dato del 2010) votino 4700 cittadini e che, proprio per non complicare i nostri calcoli, non ci siano schede bianche o nulle. Supponiamo quindi che il risultato finale sia il seguente:
A: 1500
B: 1300
C: 1000
D: 600
E: 300

La lista A ottiene 8 seggi. Le altre 4 liste in totale hanno ottenuto 3200 voti. Si procede quindi a fare una proporzione.
Nel caso di B diremo che “3200 sta a 4 come 1300 sta a X”. X è quindi uguale a 1,625, approssimato per eccesso a 2.
Nel caso di C, “3200 sta a 4 come 1000 sta a X”, ovvero X uguale a 1,25, approssimato per difetto a 1
Nel caso di D, “3200 sta a 4 come 600 sta a X”, vale a dire che X è uguale a 0,75, approssimato per eccesso a 1
Nel caso di E, “3200 sta a 4 come 300 sta a X”. X sarà uguale a 0,375, approssimato per difetto a 0.
In sintesi, A otterrà 8 seggi, B 2, C e D 1 a testa ed E 0. Ciò significa che, nel caso di B andranno in consiglio comunale il candidato sindaco e il candidato consigliere con più preferenze, mentre nel caso di C e D solo i rispettivi candidati alla carica di sindaco.

Peppe Florio

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