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Questione rifiuti: altro fango sulla nostra provincia

martedì 13 settembre 2016, di redazione


In data odierna oltre 150 militari appartenenti ai Comandi Provinciali della Guardia di Finanza e dei Carabinieri, hanno dato esecuzione a 20 ordinanze di custodia cautelare emesse dal G.I.P. del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere - su richiesta della locale Procura della Repubblica - nei confronti di pubblici funzionari e noti imprenditori operanti nella provincia di Caserta.
13 ordinanze riguardano la custodia in carcere e 7 gli arresti domiciliari. Oltre ai provvedimenti cautelari personali è stato, altresì, disposto il sequestro preventivo di beni e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di oltre un milione e mezzo di euro.
Tra i soggetti attinti dai gravi provvedimenti giudiziali vi sono, tra gli altri, l’attuale Presidente della Provincia di Casella e Sindaco del comune di Alvignano, Angelo DI COSTANZO, l’Assessore all’ambiente dello stesso Comune, GIANNETTI Simone Luigi, il Sindaco del Comune di Piedimonte Matese, CAPPELLO Vincenzo, l’ex Sindaco del Comune di Casagiove, Elpidio RUSSO e il Presidente del Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano, CAPPELLA Pietro Andrea.

L’attività investigativa, diretta dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere e condotta dal Nucleo di Polizia Tributaria e dal Reparto Operativo dell’Arma dei Carabinieri di Caserta, ha consentito di portare alla luce un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione dei reati di turbata libertà degli incanti, corruzione di pubblici ufficiali per atti contrari ai loro doveri d’ufficio, truffa ai danni di enti pubblici e abuso d’ufficio, tutti compiuti nell’interesse o, comunque, a vantaggio della TERMOTETTI S.a.s. e di altre società riconducibili al gruppo TERMOTETTI, colosso imprenditoriale operante in vari settori e in varie regioni d’Italia, il cui dominus s’identifica nell’imprenditore originario di San Potito Sannitico, Luigi IMPERADORE.
Gran parte degli abusi sono stati commessi nei Comuni di Alvignano, Piedimonte Matese e Casagiove.
Un’altra società del gruppo e, precisamente, il CONSORZIO STABILE SANNIO APPALTI S.c.a.r.L, attraverso le medesime modalità criminali, sempre previa corresponsione di utilità illecite a pubblici funzionari, si è aggiudicata, altresì, l’appalto di lavori relativo al Lotto Presenzano I, presso il Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano, diretto da CAPPELLA Pietro Andrea.
I minuziosi accertamenti - condotti anche attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, perquisizioni locali, indagini finanziarie, nonché, mediante la disamina della copiosa documentazione cartacea e informatica sequestrata presso la sede del predetto gruppo societario e dei predetti enti pubblici - hanno evidenziato come le procedure di gara per l’assegnazione del servizio di igiene urbana (raccolta, conferimento, trattamento e smaltimento) e di altri servizi collaterali, nei Comuni di Alvignano, Piedimonte Matese e Casagiove, siano state profondamente contaminate ab origine e in itinere, attraverso la concretizzazione dei predetti accordi, favoriti dall’intermediazione dell’ex dirigente del CUB, Francesco RAUCCI, esperto del settore dei rifiuti, entrato nelle fila del gruppo TERMOTETTI col precipuo compito di elaborare e realizzare - nella qualità di coordinatore operativo della TERMOTETTI S.a.s. di Tedesco Antonella & co. - i connotati essenziali del programma criminale finalizzato a garantire l’aggiudicazione, alla predetta società, di un numero indeterminato di procedure ad evidenza pubblica, relative all’affidamento di appalti aventi ad oggetto la gestione dei servizi di igiene urbana ed altre commesse pubbliche orbitanti nell’ambito del ciclo integrato dei rifiuti.

In buona sostanza, gli amministratori e i funzionari comunali corrotti, hanno aderito a un vero e proprio protocollo criminale messo a punto dai vertici imprenditoriali ed operativi del gruppo TERMOTETTI; protocollo in base al quale, già prima dell’inizio della procedura di gara (o, attraverso una vera e propria negoziazione, dopo la pubblicazione dei primigeni atti), la società di Gioia Sannitica - designata per l’aggiudicazione grazie alla stipulazione di un accordo illecito con amministratori o funzionari pubblici - si è mostrata disposta a concedere, quale corrispettivo dell’affidamento, denaro o altre utilità. Altre utilità che spesso hanno riguardato assunzioni o promesse di assunzioni presso la TERMOTETTI S.a.s. o altre società del gruppo, di parenti od amici dei pubblici amministratori, come accaduto, ad esempio, ad Alvignano e a Piedimonte Matese.
Inoltre, l’inserimento di clausole ambigue e la carente pubblicità delle modifiche apportate agli atti in corso d’opera, ha sortito l’effetto di rendere gli appalti poco appetibili per imprese e societànazionali o internazionali, così disincentivandole a partecipare.
La procura rileva anche che, almeno nella provincia di Caserta, il funzionamento della S.U.A. è stato negativo, soprattutto perché la composizione delle commissioni giudicatrici, anche con riferimento alle procedure demandate alla centrale unica di committenza, hanno visto l’assoluto predominio dei membri nominati dal singolo comune che, pertanto, hanno orientato le attività della S.U.A. a loro piacimento.
Successivamente, grazie ad un sistema di "trucco delle pesate" che rappresenta un momento cruciale dell’intero sistema di contaminazione del ciclo integrato dei rifiuti, si sono ottenuti macroscopici guadagni illeciti. Non a caso le misure cautelari personali applicate hanno riguardato, altresì, i due maggiori imprenditori operanti nell’oligopolio imprenditoriale delle piattaforme di conferimento venutosi a creare in provincia di Caserta: IAVAZZI Francesco e SORBO Luciano (detto Luca).

In allegato il comunicato della Procura della repubblica

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