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Relazione sulla Santa Missione del 1886 in Grazzanise

venerdì 11 febbraio 2022, di redazione


I più anziani ricorderanno la "Missione" che periodicamente visitava il nostro paese. Era una consuetudine che si perpetuava dal concilio di Trento (1563) durante il quale vennero promosse iniziative per una nuova evangelizzazione del territorio cristiano, specie nelle zone più isolate dove sopravvivevano tracce di eresie e di superstizioni.
Anche in anni recenti si è registrato l’arrivo dei frati missionari ma il seguito che avevano nel tempo antico, le manifestazioni partecipate che li accompagnavano, la tensione emotiva che suscitavano durante i loro sermoni oggi sembrano irripetibili. Una testimonianza di prima mano dell’atmosfera che si respirava in occasione delle visite missionarie si può leggere nella relazione, che riproduciamo di seguito, scritta da don Bartolomeo Abbate sulla Missione del 1886. Tale relazione apparve in Campania Sacra, Monitore religioso mensile dell’Archidiocesi di Capua. Anno V, fasc. 1, Gennaio 1886 – Tipografia del Seminario. G. Turi e figli.
Un racconto puntuale e preciso, quello del sacerdote che resse la parrocchia di S. Giovanni B. dal 1881 al 1888, la cui lettura ci svela in modo straordinariamente nitido il clima di quei giorni.

Relazione della Santa Missione in Grazzanise

La sera del 5 dicembre 1886, alle 5 p. m. giungeva la santa Missione in Grazzanise, ed era composta dal Provinciale dei Passionisti e di altri due Padri: nel giovedì appresso ne arrivò un quarto. I Missionari furono ricevuti fuori del paese dal clero, dalle congreghe laicali assaccate [cioè vestite del loro saio tradizionale] e da tutto il popolo con la banda paesana. Il tempo favorì la processione, rasserenandosi un’ora prima dell’arrivo dei Missionari.
In mezzo alla piazza principale del paese s’incominciò la santa missione con un breve fervorino, nel quale primeggiò il dolce annunzio di Nostro Signore Gesù Cristo: Pax Vobis. Dopo fu intonato il Benedictus Dominus Deus Israel etc: che fino alla chiesa fu cantato solennemente e a vicenda dai Padri Missionari e dal popolo e il clero. Quel cantico, ripetuto da mille voci, a quell’ora, in quell’occasione strappava anco ai più restii, le lagrime dagli occhi! Giunti alla Chiesa e messo in alto il Crocifisso, si fece la prima predica; e fin da quella prima sera la Chiesa fu incapace di contenere tanto popolo. Fin dai primi giorni della santa Missione, che è durata 15 giorni, la frequenza dei SS. Sacramenti è stata affatto straordinaria. Basti a dire che nei due ultimi giorni, sabato e domenica furono consumate 2500 particole. Quasi tutti ricevettero il Pane della vita eterna. Le conversioni sono state moltissime. Vi è stato chi non si confessava da fanciullo, e in tutta quell’epoca non aveva mai veduto la Chiesa. La Missione lo ha convertito, ed ora è la consolazione della sua famiglia e di tutt’i buoni.
Durante il tempo della santa Missione, il Superiore dette anco un corso di spirituali esercizi ai Sacerdoti, ai quali nessuno mancò.

La santa Missione fu chiusa con la processione della SS.a Vergine. A memoria d’uomo in Grazzanise non è stata mai veduta cosa simile e per la gran calca di gente e per l’ordine onde fu eseguita. V’intervenne il clero, il Sindaco con tutto il Municipio con ceri accesi, i RR. Carabinieri e tutt’i gentiluomini del paese, quattro dei quali portarono sulle spalle la bella statua della Vergine benedetta. Per tutta la via si cantò da tutti indistintamente la sacra canzone: Evviva Maria e chi la creò. Fu uno spettacolo veramente assai commovente, quando giunta la processione sul ponte, all’entrata del paese, e fatta sosta per un momento fu gridato da un Missionario: Evviva Gesù! Evviva Maria! Evviva la santa Missione! Mille e mille voci fecero eco a tal grido, e tutti piangevano per tenerezza. Le mille faci della processione pareva che fossero in armonia con le miriadi di stelle, di che apparve trapuntato il cielo in quel momento. Nel tempo della santa Missione fu anche rinnovato il santo Giubileo con processione, a cui intervennero il clero, le congreghe laicali e moltissimi fedeli.
Alle 6 di mattino del 20 corrente partirono i Missionarii da Grazzanise. Fu un altro spettacolo commovente. In un momento si videro illuminate tutte le strade battute dalla carrozza che li conduceva. Ancora si portavano lumi da tutte le persone (e furono moltissime) che vollero accompagnare i Padri per un buon tratto fuori del paese. La banda paesana non contenta di avere accolti i Padri nell’ingresso solenne, e di essere intervenuta gratis alla processione della chiusura della santa Missione, volle anche per lungo tratto di strada accompagnarli con allegri concerti.
Vanno poi particolarmente lodati il Sac. D. Sisto Stasio, che è stato veramente assiduo nell’assistere ai Padri alla Chiesa, la famiglia del Sig. D. Luigi Parente, la quale con tanta cortesia e squisita carità ha senza interesse alcuno ospitato i Padri, il Sig. D. Angelo Parente, farmacista, per l’aiuto dato in mantenere l’ordine in Chiesa e fuori durante il tempo della santa Missione, e più di tutti il Sig. D. Giovanni Fusaro, che ha dato i mezzi per fare la santa Missione.

Grazzanise 24 dicembre 1886.
Bartolomeo Parr. Abbate

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