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Voci dell’altra parte del mondo, tre consigli di lettura

giovedì 13 dicembre 2018, di redazione


Il rapporto con gli stranieri, in particolare con quelli provenienti dal terzo-quarto mondo, è spesso condizionato da ignoranza e pregiudizi. Ignoranza di usi e costumi a noi lontani e opinioni retaggio di antiche “convinzioni e prevenzioni generali, senza conoscenza diretta dei fatti, delle persone, delle cose, tale da condizionare fortemente la valutazione, e da indurre quindi in errore” (Treccani).
Ben vengano perciò quelle voci provenienti dall’altra parte, che ci rappresentano la realtà vista con occhi diversi e perciò utili a farci comprendere meglio le persone che arrivano da noi oggi.
Proponiamo al cortese lettore tre libri. Il primo è “Nel mare ci sono i coccodrilli (storia vera di Enaiatollah Akbari) ”, di Fabio Geda, Baldini&Castoldi, Milano, euro 12,00

“Avevo sei anni – forse – quando mio padre è morto”. Comincia così il racconto di Enaiatollah Akbari. Ancora bambino, viene affidato dalla madre a un trafficante d’uomini per sottrarlo alle mire dei talebani che lo vogliono come risarcimento per un carico preso dai banditi al padre rimasto ucciso.
Se nasci in Afganistan, nel posto sbagliato e nel momento sbagliato, può capitare che anche se sei un bambino alto come una capra, e uno dei migliori a giocare a Buzul-bazi, qualcuno reclami la tua vita”.

Il lungo viaggio lo porterà in Pakistan, in Iran, in Turchia, in Grecia e infine in Italia, dove finalmente troverà la sua nuova casa dove fermarsi. Un viaggio attraverso pericoli di ogni genere, fatto di mille espedienti per sfuggire alla fame e alle polizie, facendo appello a tutte le astuzie per trarsi di impaccio nelle situazioni più difficili, un viaggio che lo mette in contatto con la miseria e la cattiveria ma anche con angeli che lo aiutano nei momenti più disperati e lo rafforzano nella fiducia di riuscire a centrare l’obiettivo di trovare un posto migliore. E infatti, oggi che ha venticinque anni e ha ottenuto l’asilo e ha realizzato il suo sogno di studiare, quel bambino fatto uomo prematuramente lungo le vie della migrazione, può dire di aver terminato il suo percorso adolescenziale per iniziarne un altro, una vita del tutto diversa da quella che aveva vissuto in precedenza.

Libro agile e gradevole, avvincente quanto basta, che dovrebbe essere letto in questo tempo piuttosto duro in cui pare si stia perdendo il senso di umanità di cui ci siamo sempre vantati.
E’ una storia a lieto fine, per fortuna del protagonista, a differenza di tante altre che si concludono tragicamente, e attraverso il racconto delle peripezie di questo bambino/ragazzo entriamo in empatia con lui. Più lo conosciamo, più conosciamo le sue angosce e le sue speranze e meno lo sentiamo estraneo e alla fine ci appare come uno di noi.
“Ho pensato a quelle due persone, il ragazzo di Venezia e la signora del treno per Torino… Se tutti gli italiano sono così, ho pensato, mi sa che questo è un posto in cui potrei anche fermarmi… Quando sei accolto da qualcuno che ti tratta bene, ma con naturalezza, senza essere invadente, capita che ti viene voglia di farti accogliere ancora di più”.
Quale è la morale di questo libro? Che solo la non conoscenza genera la paura. Ogni migrante porta con sé un carico di esperienze per lo più terribili e di aspirazioni. Se lo conosciamo più a fondo, al di là dell’immagine che ci viene propinata ogni giorno di invasore, di ladro di lavoro, di criminale, ecc., si crea naturalmente quell’empatia necessaria alla convivenza.

Una citazione anche per “ Il viaggio della speranza” , con sottotitolo “Dal Senegal all’Italia in cerca di fortuna ”, a firma di Bay Mademba, Bandecchi-Vivaldi editore, Pontedera, euro 8,00. Il libro narra in prima persona il viaggio intrapreso dall’autore attraverso vari paesi, Costa d’Avorio, Turchia, Grecia e infine Italia. Mademba si sofferma, in una narrazione non priva di stereotipi, sui ricordi della sua terra e sul carattere dei suoi conterranei, poi racconta le difficoltà che gli si presentano nei paesi di passaggio e di approdo e delle strategie attuate per conquistare la benevolenza di quelli che incontra e a cui vende libri.
Il volume è organizzato e scritto in maniera piuttosto semplice e rivela l’intervento di un correttore. Tuttavia è utile alla conoscenza dei migranti, delle loro aspirazioni, del viaggio spesso drammatico per raggiungere il loro Eldorado, l’Europa (“Il viaggio è straziante. Accalcati come sardine in poco spazio, i migranti non hanno possibilità di muoversi. Stanno sotto il solleone di giorno e al freddo la notte; fanno i loro bisogni nei sacchetti di plastica, spesso si ammalano per gli stenti”) e dei loro problemi in terra straniera.

Un’ultima pubblicazione si intitola Imbarazzismi (Quotidiani imbarazzi in bianco e nero) a firma di Kossi Komila-Ebri, presso Edizioni dell’Arco, Milano 2010, euro 6,20. L’autore, originario del Togo, è laureato in medicina e lavora in Italia. Ha pubblicato diversi libri. Imbarazzismi è un leggerissimo volumetto per contenuto e scrittura. 30 brevi episodi che raccontano dall’inedita visuale dello straniero, in modo simpatico, situazioni quotidiane che a volte creano disagio ma più spesso provocano un sorriso. In ogni caso fanno riflettere sul nostro modo di relazionarci con persone provenienti da altri paesi, da altre culture, quando consapevolmente o inconsapevolmente cadiamo vittime di pregiudizi.

frates

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