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Il Volturno, l’osservato speciale dopo le riuscite iniziative collegate alla sua navigabilità

domenica 8 luglio 2007, di redazione


Il Volturno è diventato l’osservato speciale dopo le riuscite iniziative collegate alla sua navigabilità: è stato confermato dalla Facoltà di Scienze Ambientali della Seconda Università, con la presentazione della prima parte dello studio dedicato alle condizioni del più importante fiume del Sud.

Il preside Paolo Pedone, con l’occasione, ha illustrato le caratteristiche del progetto che si pone l’obiettivo di monitorare tutti gli aspetti idrogeologici, ambientali, naturalistici del corso d’acqua.

Parlare del nostro fiume, dice il Sindaco del Comune di Cancello ed Arnone, dottor Pasqualino Emerito, è un piacere ed un obbligo, perché esso rappresenta una vera ricchezza sia sotto l’aspetto economico, ma soprattutto, sotto l’aspetto faunistico. Infatti nel tratto in prossimità di “Caricchiano” (Cancello ed Arnone), come per quasi tutto il medio corso del fiume, l’ambiente ripariale, per i suoi molteplici aspetti, è costituito da diverse associazioni vegetali ed è frequentato da differenti popolamenti faunistici. Tra le piante, per quanto riguarda le specie strettamente acquatiche, e cioè quelle che, talora liberamente natanti, talora ancorate sul fondo, sono comunque per la maggior parte immerse nell’acqua, possiamo segnalare la “Ruppia sp. e Potamogeton sp.” La vegetazione acquatica risulta essere comunque poco abbondante.

La fauna che abita questa parte del Volturno è formata da ittiofauna e invertebrati bentonici. Le conoscenze bibliografiche su questa fauna sono scarse; tuttavia l’ittiofauna risulta essere abbondante. Questa parte del fiume è anche terreno di caccia del “martin pescatore” ed inoltre si nutre in questa zona il “tuffetto”.

Tra le pianti palustri, cioè quelle specie terrestri che sono legate alla presenza dell’acqua, ricordiamo “Lythrum salicaria, Lytrhum Sparganium erectum, Lythrum Alisma plantago-acquatica ecc.”

Questo ambiente ospita numerose specie di uccelli. Infatti, qui si possono riprodurre la “folaga e la gallinella d’acqua”. Tra i passeriformi troviamo la “cannaiola” e il “forapaglie castagnolo”. Sono legate a questo habitat anche alcune specie di anfibi ed alcuni rettili “Natrix natrix L” e la nutrice tassellata “Natrix tassellata L.”.

Nelle zone più ripariali,cioè quelle delle rive e dei terreni immediatamente adiacenti, troviamo “Salis sp. Populus tremula e Populus alba L.” Queste essenze legnose sono di estrema importanza poiché il loro inestricabile intreccio di radici contribuisce a trattenere il terreno delle sponde ed i sedimenti trasportati dal fiume, tra cui, purtroppo, a volte, anche materie plastiche. La vegetazione ripariale risulta molto alterata, mancando in numerosi tratti. In poche zone del fiume i pioppeti presentano una maggiore estensione. I filari di salici presenti lungo la riva ospitano diverse specie di uccelli, come la capinera e in inverno anche il pettirosso e la passera scopaiola, legati alla presenza degli insetti e delle bacche di cui si alimentano.

Tra i mammiferi che utilizzano questo habitat si conosce la presenza della volpe, la donnola ed in alcuni tratti anche la faina e il moscardino. Sono sicuramente presenti più specie di Chirotteri.

Possiamo, comunque, concludere dicendo che la vegetazione sembra molto modificata rispetto a quelle che dovrebbero essere le condizioni naturali. Difatti la forte azione antropica non solo ha ridotto la presenza e ostacolato il naturale evolversi della vegetazione, ma ha anche provocato una compenetrazione tra le specie autoctone e quelle avventizie esotiche. Di essa risente, ovviamente, conseguenze negative anche la fauna.

Ufficio Stampa Comune di Cancello ed Arnone - Matilde Maisto

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