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La commissione rimette mano alla dotazione organica del comune

Una mossa che di fatto non cambia la situazione attuale. Che stato di cose troverà la prossima amministrazione?

martedì 17 marzo 2015, di Peppe Florio


GRAZZANISE - Rideterminata la dotazione organica del comune: un atto, che, però, di fatto non modifica le condizioni attuali dell’ente, se non per quel che riguarda un palese taglio della spesa qualora si dovesse raggiungere il pieno organico.

Secondo lo schema approvato dalla commissione straordinaria nel dicembre del 2013, figlio delle precedenti gestioni, il comune era dotato di un organico effettivo di 25,5 unità (lo 0,5 indica il part-time), a fronte di un organico previsto di 72,5 impiegati (ben 47 posti vacanti). Sebbene il comune avrebbe, sì, bisogno di altri dipendenti, 72,5 è effettivamente una cifra spropositata per le dimensioni del paese e anche per il numero stesso di uffici a disposizione. Per questa macchina, qualora fosse mai giunta a pieno regime, sarebbero occorsi oltre 1 milione e mezzo di euro ogni anno.

Nel marzo del 2014 la commissione straordinaria aveva già messo mano all’organico, cambiando l’assetto organizzativo e spostando alcuni impiegati da un’area all’altra. A scompigliare, e complicare, le cose ci ha poi pensato l’indagine del pm Guarriello, che ha convinto la commissione ad allontanare, fino a quando la questione non sarà chiarita, l’architetto Maurizio Malena e Michelina Leone - coinvolti nell’indagine - rispettivamente dalla scrivania di responsabile dell’area urbanistica e di assistente sociale (ruolo, quest’ultimo, rimasto, nei fatti, scoperto sebbene talvolta venga un’assistente sociale inviata dall’Ambito).

Adesso la commissione ha messo mano alla pianta organica (un’operazione, che – va chiarito – deve essere considerata solo come in potenza). Con il nuovo assetto, sono stati eliminati dalla carta 12 posti di categoria A, 9 di categoria B, 1 di categoria C e 7 di categoria D (il vecchio assetto prevedeva qualcosa come 14,5 istruttori direttivi!). Secondo la nuova organizzazione, quindi, per rispondere in pieno alle proprie necessità, il comune dovrà munirsi di 43,5 impiegati (29 in meno rispetto al vecchio organico), con una spesa annua prevista per 937 mila 700 euro.

Una soluzione teorica, che poco cambia la difficoltà della situazione, con un comune che conta diversi sovraordinati e responsabili d’area che lasceranno l’ente insieme alla commissione, lasciando dei vuoti, specialmente all’area tecnica, con cui la nuova amministrazione dovrà avere a che fare sin dal primo giorno e con un paese in buona parte da ristrutturare.

Peppe Florio

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