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"Mendicanti del cielo in cammino nella Storia", il vescovo teologo di Terra di Lavoro

1° Anniversario della morte di mons. Luigi Diligenza Arcivescovo emerito di Capua

sabato 26 maggio 2012, di redazione


L’Arcidiocesi di Capua ad un anno dalla sua nascita al cielo ha ricordato l’indimenticato e indimenticabile Mons. Luigi Diligenza suo arcivescovo per circa 20 anni. Uno dei testimoni di anni molto delicati per la Chiesa locale ma anche fecondi di evangelizzazione. Le sue opere con i suoi scritti magisteriali continuano a rimanere un valido manuale per la lettura del presente.
La memoria Cristiana e Pasquale della sua morte però può essere anche occasione di una riflessione sul senso della Chiesa locale e sulla sua necessaria esigenza di mettere in atto il 31° Sinodo diocesano che è uno degli esempi di comunione e partecipazione ecclesiale più alta, bella e attenta ai segni dei tempi nel solco della vera Tradizione e non degli orpelli che spesso si vedono nelle nostre Chiese e parrocchie.

L’attuale panorama ecclesiastico da una parte si mostra forte in numerose iniziative a favore di vicini e lontani come anche dei poveri ma dall’altra ha davanti la sfida della quotidianità che non passa solo attraverso gli eventi ma con la seria necessità di vivere il mistero dell’Incarnazione in un ascolto della Parola di Dio calato nella vita delle persone molto spesso distanti e lontane da una autentica logica evangelica anche per mancate testimonianze da parte di ogni componente cristiana.

La delicata Crisi sociale che si riflette come possibile crisi spirituale e culturale può trovare anche nel ricordo di Mons. Diligenza e della sua Storia uno di quei Vangeli della quotidianità a cui preti e fedeli dovrebbero maggiormente guardare per riscoprire la necessità di coniugare fede, cultura e promozione umana per una sempre più costante crescita spirituale e sociale. Ripercorriamo insieme le tappe fondamentali della sua Vita perché la memoria non vada persa a testimonianza che il concetto di salvezza cristiano passa attraverso l’incontro di diverse realtà umane come quelle incontrate e valorizzate da Mons. Diligenza che sembra quasi essere per molti il simbolo del Vescovo come lo intende il concilio che pur essendo studioso non ha mai dimenticato di incontrare il Signore nella sua gente primo grande Libro vivente della sua esperienza pastorale.

Nato ad Arzano il 10 febbraio del 1921, nella Chiesa napoletana. Si era laureato in Sacra Teologia, conseguendo la specializzazione in Storia della Chiesa. In seguito conseguirà anche il Diploma in Paleografia ed Archivistica. È stato nel 1955 Parroco della Comunità Parrocchiale di S. Agrippino in Arzano, dove si era impegnato con entusiasmo giovanile per le attività di formazione, realizzando la fondazione del Centro Tecnico Professionale per l’Addestramento giovanile. Tra il 1966 e il 1978 diversi sono stati i ruoli da lui ricoperti: Delegato Arcivescovile dell’Azione Cattolica Italiana, Rettore del Seminario Maggiore di Capodimonte, dove ha guidato tanti seminaristi, divenuti poi Presbiteri, con la parola, l’esempio, la disciplina interiore. Tanti suoi ex alunni ricoprono incarichi di grande responsabilità nella Chiesa e nella società civile. È stato Docente di Storia presso il Liceo Arcivescovile e Docente di Storia della Chiesa presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, Sez. San Tommaso. Il 23 aprile del 1978 è consacrato Arcivescovo di Capua. Numerosissime, durante il suo episcopato le iniziative e le realizzazioni che lo hanno visto impegnato. Fra tutte emerge la Visita Pastorale del Sommo Pontefice Giovanni Paolo II, oggi Beato, alla Arcidiocesi il 24 maggio 1992, nel XVI Centenario del Concilio Plenario Capuano del 392, che ebbe come argomento la Verginità perpetua e la divina Maternità di Maria. Durante il suo episcopato ha scritto 30 Lettere Pastorali, ha indetto 7 Convegni Ecclesiali, il 31° Sinodo Diocesano. Nella Introduzione al Sinodo così S. Ecc. Mons. Luigi Diligenza si esprimeva: «La coscienza della sua preziosa memoria ha sempre spinto la Chiesa di Capua a guardare avanti con fiducia, ad aprirsi alla novità dello Spirito per vivere nell’oggi della sua storia la fedeltà al Vangelo. In maniera particolarissima negli ultimi anni essa ha guardato con entusiasmo all’evento del Concilio Vaticano II e si è incamminata con viva speranza nei sentieri di questa grande “primavera” ecclesiale. Per conformarsi all’ecclesiologia di comunione e di ministerialità del Concilio essa ha impegnato tutta la sua vita e tutte le sue risorse, scuotendo con audacia gli animi, ma imparando a vivere l’attesa paziente e fiduciosa dei percorsi di maturazione umana ed evangelica». In questa prospettiva ha guidato verso il Documento Finale il Sinodo nella forte esperienza di rinnovamento nella fedeltà al Vangelo.

Nel campo della formazione laicale alla cultura teologica e all’impegno ministeriale nella Chiesa ha dato inizio all’Istituto Superiore di Scienze Religiose in Capua, contribuendo al rinnovamento della coscienza individuale e sociale, per una prospettiva di maggiore impegno dei laici nella vita culturale. A favore degli Immigrati, mediante l’apporto della Caritas, accogliendo il Dono alla Diocesi dello Stabile offerto dalla N. D. Adele Fernandes, ha iniziato l’impegno a favore degli ultimi sulla Domiziana.

Nell’Aprile del 1997 il Papa accolse la rinuncia al governo pastorale della Diocesi per raggiunti limiti di età.

Il 29 Giugno 1997 gli succede l’attuale Arcivescovo Mons. Bruno Schettino già vescovo di Teggiano- Policastro ed originario della diocesi di Nola. Di lui quest’anno si celebra il 25° Anniversario della sua consacrazione episcopale.
Al suo successore il Testimone del deposito della fede e il delicato compito di trasmetterla alle generazioni attuali e future partendo da una comunione ecclesiale che deve necessariamente incontrare la variegata ed estesa realtà diocesana e fare i conti con le sue numerose problematiche sociologiche e spirituali ma anche dalla miriade di risorse umane ed ecclesiali.
Questione aperta sul tavolo la necessità di una rivisitazione dei confini diocesani e il costante dialogo con le Chiese diocesane una volta figlie e oggi sorelle della antica e apostolica Chiesa Capuana.

Tiziano Izzo

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