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Lettera al mio tempo

domenica 1 gennaio 2012, di redazione


Questo sarà un anno di transizione, di profondo cambiamento che porterà l’umanità ad uno stadio superiore , un livello diverso! Il cambiamento della coscienza collettiva.

Altri tipi di cambiamenti ci hanno preceduto, come quello climatico ad esempio.
Il cambiamento radicale richiede perdite e sacrifici ma l’evoluzione, sono sicuro, compenserà e ci darà quella scossa necessaria per rivalutare noi stessi nella totalità della vita.
Fino ad oggi ha prevaricato l’isteria collettiva, l’ignoranza, l’egoismo, la chiusura. Noi siamo gli alieni!
Ci siamo barricati dentro le nostre idee conservatrici e sterili. Quando capiremo che il pianeta pulsa, le stelle pulsano, gli atomi pulsano, tutto nel creato pulsa e che i pensieri pulsano, allora forse riusciremo a sintonizzarci con il Tutto.

Le nostre energie dovranno confluire vorticose e potenti tra una persona all’altra, un popolo all’altro, un continente all’altro! Quando smetteremo di considerare casa nostra solo i mattoni che ci appartengono e cominceremo ad avere un senso di appartenenza e un’empatia sviluppata con l’intero pianeta verde che ci nutre, quando ricominceremo, come gli antichi indiani, a chiamare il pianeta "Madre Terra" e ritorneremo a guardare con piacere gli astri notturni e a parlare con la Luna e le piante, forse ci accorgeremo con stupore e piacere che staremo meglio. Ci sentiremo in sintonia con noi stessi e avremo meno timore di scoprirci in affinità con gli altri, con il tempo, sì, perché tutto sarà scandito dal nostro battere del cuore, la primordiale pulsazione.

E’ possibile, si può fare! E’ inutile e dispendioso andare a cercare lontano, oltre noi stessi, oltre la Luna. Tutto è già qui, nel nucleo delle cose. Tutto è già dentro di noi, dobbiamo solo scegliere chi essere.

Il vero progresso non è inventare altre cose inutili. Il vero progresso non è porsi a tutti i costi nuovi obbiettivi da raggiungere come se tutto fosse un gioco da vincere prima degli altri. Il vero progresso talvolta è sapere riconoscersi di natura vulnerabile rispetto agli stimoli esterni. Riconoscere che siamo parte di una natura che ha bisogno di cicli e stagioni, fasi lunari e agricoltura. Qual’è il senso della vita se non la vita stessa! Il viaggio che stiamo percorrendo adesso è convulso, lo stiamo percorrendo saziando solo i nostri sensi per colmare inconsciamente quel "vuoto" interiore che ci portiamo dentro. Riempire quel vuoto di esperienza spirituale è il senso della vita. Non credo che siamo nell’Universo per caso. Siamo Energia incarnata in cellule organizzate per fare esperienza e interagire con gli stimoli e i limiti. Per ritrovare, nell’arco del nostro personalissimo percorso, quella coscienza del "Sé".

Smettiamola di gettarci fumo negli occhi per non vedere ciò che il nostro istinto già comprende. Smettiamola di azzannarci a vicenda e svilirci per la paura di riconoscerci nell’altro! Abbiamo il bisogno di credere a tutti i costi in qualcosa che è sempre al di fuori di noi perché non siamo capaci di fermarci e respirare profondamente e fare i conti con noi stessi, con la nostra complessità, il nostro sentire. Abbiamo bisogno a tutti i costi di credere in un Dio, di credere negli alieni, di credere in una profezia, di credere in una invenzione perché non siamo capaci di credere in Noi stessi! Noi siamo gli Alieni, noi siamo Divini perché è già tutto dentro di noi, dobbiamo solo scegliere chi "essere". Fermiamo le lancette del tempo per il nostro bene. Seguiamo il pulsare del battito universale. Mettiamoci in armonia con noi stessi e il Tutto. Facciamolo per noi, facciamolo per non alienarci più, per non star male.

Siamo arrivati su Marte per sfuggire da noi stessi. Arriviamo a noi stessi per comprendere l’Universo!
Si può fare se lo vuoi fare.

Piantate un fiore e liberate un passero.
Spegnete il televisore e uscite fuori a guardare le stelle.
Parlate agli anziani, sono i bambini che voi diverrete.
Rifiutate l’affare, sarà solo il prossimo spreco.
Evitate le confusioni del progresso e toccate la pioggia.
Non marciate con gli eserciti ma percorrete i sentieri.
Fermatevi e respirate: Ma dov’è che stiamo veramente andando?
Noi siamo spirito e natura, siamo figli della Terra.
Abitiamola non deforestiamola.
Io brucio quando brucia un prato.
Io annego quando nel petrolio un pesce annega.
Io nasco quando nasce un fiore.
Io sono un frutto della terra e la Terra è la mia casa
la mia casa non si tocca!

Antonio Palmese.

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