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Settimana di polemiche al Consiglio Provinciale

sabato 18 ottobre 2008, di redazione


Si conclude una intensa settimana di polemiche in seno al Consiglio Provinciale e sugli organi di stampa locali, caratterizzata dai duri attacchi del centrodestra, in particolare del capogruppo di AN Magliocca, contro la giunta De Franciscis, con conseguente richiesta di scioglimento di cui anche i lettori del nostro portale sono stati informati.
Da parte dello schieramento di centrosinistra si è registrata la risposta complessiva di Enzo Iodice, segretario del PD: "Se i senatori del Pdl della nostra provincia si rendessro conto di quanto male fanno con queste iniziative così platealmente strumentali, forse si regolerebbero diversamente prima di promuoverle. [...] Vale la pena che impegnino le loro intelligenze ponendole al servizio della comunità e non impiegandole in inutili iniziative destabilizzanti. Giova qui ricordare che si tratta ancora una volta delle stesse persone che anche in un passato recente hanno fatto un uso distorto delle Istituzioni, non esitando a ricorrere a esposti e denunce – tutte cadute nel vuoto – alla Procura della Repubblica e alla Prefettura di Caserta nel bel mezzo di campagne elettorali.
Le Istituzioni, proprio perché avamposti dello Stato sul territorio, sono una cosa seria e non bisognerebbe mai mancare di sensibilità istituzionale. L’annuncio di una interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno sulla mancata approvazione del riequilibrio di Bilancio alla Provincia di Caserta, con la relativa richiesta di scioglimento del Consiglio, dà la misura di un’incomprensibile inadeguatezza, in quanto è difficile da credere che parlamentari di siffatta esperienza ignorino che lo scioglimento di un’assemblea elettiva è possibile solo in caso di mancata approvazione del riequilibrio di bilancio e non certo per un semplice rinvio di seduta di Consiglio. Ma questo è anche la fotografia della degenerazione della politica che non è più intesa al servizio del cittadino quanto piuttosto strumento per offendere e per colpire l’avversario. Siccome l’opinione pubblica è matura e sa giudicare da sé gli atteggiamenti dei propri rappresentanti, senza il ricorso ad intermediari, io confido che si sia ben compresa la differenza di stile che esiste tra i dirigenti ed i rappresentanti del centrosinistra e quelli del Pdl nella nostra provincia. Una differenza di stile che è insieme questione di sostanza.
Il nuovo attivismo che attraversa il centrodestra con attacchi infondati e scriteriati alle Istituzioni e agli Enti locali nell’ultimo periodo, altro non è che il frutto delle drammatiche divisioni all’interno di quella coalizione, scatenate per la successione della leadership dopo le inchieste e le rivelazioni dei pentiti di camorra sui leader provinciali e regionali di Forza Italia e di An. Inchieste e rivelazioni che, se da un lato dovranno fare il loro corso e attendere nuovi riscontri, dall’altro hanno già con grande evidenza indebolito le figure coinvolte. Ciò nonostante, nei rappresentanti del centrodestra resta l’arroganza di atti e comportamenti. L’atteggiamento del centrodestra in provincia di Caserta, oggi, equivale già ad una condanna dei loro leader. Le dichiarazione ai giornali, con la ricerca di un titolo ad effetto ora di un esponente, ora di un altro, sono il sintomo di una corsa sfrenata all’apparire e alla ricerca di nuovi spazi e consensi.
[…] La trovata del centrodestra di abbandonare i lavori nell’ultima seduta del Consiglio provinciale altro non è che un espediente per nascondere il forte imbarazzo di fronte agli inquietanti episodi che toccano al cuore quella coalizione. Piuttosto che attardarsi su iniziative sterili, nel disperato quanto inutile tentativo di riguadagnare una immagine, il centrodestra deve invece spiegare a noi e alla comunità casertana se è in atto una strategia che mira a riconquistare Istituzioni ed Enti a colpi di decreti di scioglimento.
Dal momento che le inchieste hanno evidenziato anche presunte commistioni tra un rappresentante dello Stato, oggi parlamentare del Pdl, ed esponenti di Governo, a questo punto è lecito chiedersi se esistevano davvero i presupposti per lo scioglimento dell’Amministrazione comunale di Marcianise. Molti lati di questa vicenda erano e restano oscuri. Vogliamo che siano una volta per tutte rese pubbliche le motivazioni alla base della decisione di mandare a casa quell’Amministrazione, e vogliamo che la si smetta con il ricorso continuo agli organi dello Stato che nasconde la complessiva incapacità di una proposta politica del centrodestra in provincia di Caserta
".

Dopo l’istanza di Magliocca e altri al Prefetto il Consiglio Provinciale ha approvato il documento di riequilibrio di bilancio.. A questo proposito i capigruppo consiliari del Partito Democratico, Pietro Ciardiello, del Pse, Giuseppe Raimondo, dell’Italia dei Valori, Roberto Massi, e di Rifondazione comunista, Amilcare Nozzolillo hanno riaffermato in una nota la compattezza dello schieramento che sostiene De Franciscis:
"Il positivo esito dei lavori del Consiglio provinciale […], con l’approvazione oltre che del documento di riequilibrio di bilancio anche dell’ordine del giorno di modifica dello statuto della Terra di Lavoro spa, che consentirà di assorbire funzioni e risorse umane della società Seproter, sta a significare la evidente compattezza della maggioranza di centrosinistra che governa la Provincia di Caserta sotto la presidenza di Sandro De Franciscis.
Una maggioranza, quella che esprime questo Consiglio provinciale, che si pone con responsabilità il perseguimento degli obiettivi programmatici con l’unico scopo di lavorare per la crescita e lo sviluppo della comunità provinciale. La dialettica, che pure abbiamo registrato in questi giorni all’interno delle singole forze politiche di maggioranza, è fattore positivo e di arricchimento del dibattito interno ma mai potrà rappresentare causa di rallentamento delle attività istituzionali svolte esclusivamente nell’interesse della comunità amministrata
".

Si tratta di sterili "iniziative destabilizzanti" del centrodestra o di "un’amministrazione di centrosinistra il cui fallimento è sotto gli occhi di tutti"? Il nodo da sciogliere è nelle mani del Prefetto, dott. Ezio Monaco.

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