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domenica 21 febbraio 2021, di redazione
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“Abbiamo appena 10 anni per fermare la perdita di biodiversità in Italia e rigenerare il nostro capitale naturale a favore del benessere e della salute di tutti noi: è la più grande sfida della nostra epoca”
La natura non è un optional, è la vera base essenziale della nostra esistenza: l’ossigeno nell’aria che respiriamo, l’acqua potabile delle nostre sorgenti, il cibo che possiamo coltivare in suoli fertili grazie all’azione degli impollinatori. Senza contare che anche i principi medicinali, i più diffusi materiali tessili, da costruzione e riscaldamento, vengono dalla natura. Essa è anche il nostro principale alleato per mantenere in equilibrio il clima del pianeta e difenderci dagli eventi estremi. Le società e le economie in salute si basano su tutto questo.
Ma negli ultimi decenni le attività umane hanno eroso il nostro prezioso capitale naturale e alterato in modo significativo i tre quarti degli ecosistemi terrestri e i due terzi degli oceani, distruggendo gli habitat, sovrasfruttando le risorse ed emettendo gas climalteranti e altri inquinanti. Ciò, oltre ad aver provocato una drammatica perdita di biodiversità, sta peggiorando i già pericolosi livelli di riscaldamento globale in atto e mettendo a rischio la stessa salute umana: come la pandemia COVID-19 ci ha purtroppo insegnato, il benessere umano e la salute del nostro pianeta sono inestricabilmente connessi #ForNatureForUs.
L’unico modo per garantirci un futuro sul pianeta, in equilibrio con la ricchezza di vita che ospita, è aumentare gli sforzi di conservazione della natura e al contempo ridurre gli impatti dei nostri stili di vita. Da un approccio nature negative dobbiamo passare ad un sistema nature positive, dove con impegno e visione tuteliamo quanto rimane, riconnettiamo quello che abbiamo frammentato, rigeneriamo quello che abbiamo degradato e distrutto.
La natura italiana, a cavallo tra due ecoregioni prioritarie a livello globale - Alpi e Mediterraneo - è tra le più ricche d’Europa, ma questa ricchezza si sta perdendo ad un ritmo preoccupante: il 50% delle specie di Vertebrati presenti in Italia è minacciato d’estinzione e il 52% delle 570 specie di fauna italiana protette dalla Direttiva Habitat mostra uno stato di conservazione inadeguato o sfavorevole. E gli habitat non sono in una condizione migliore: l’86% di quelli tutelati dalla Direttiva Habitat versa in uno stato di conservazione inadeguato o sfavorevole. Negli ultimi anni sono stati fortemente ridotti alcuni importanti ambienti quali boschi di pianura e zone umide, il 64% delle quali è andato distrutto nell’ultimo secolo, mentre molti altri sono stati frammentati o degradati. Il 41% dei fiumi italiani monitorati non è in uno stato di conservazione adeguato e l’80% dei laghi italiani non presenta un buono stato ecologico e stanno perdendo la loro capacità di fornire i tradizionali servizi ecosistemici, a partire dal contrasto al dissesto idrogeologico e al cambiamento climatico. Ogni giorno in Italia perdiamo 16 ettari di territorio: suolo fertile, ecosistemi con i loro servizi, piccoli e grandi habitat, vengono trasformati da cemento e asfalto.
Con la campagna ReNature Italy proponiamo una visione per il nostro Paese grazie alla quale è possibile tutelare e rigenerare efficacemente il nostro capitale naturale, a beneficio delle generazioni attuali e future. La campagna sostiene un grande progetto capace di invertire la curva della perdita di biodiversità in Italia e favorire la coesistenza tra uomo e natura.
Saranno 4 i filoni principali, con azioni interconnesse tra loro:
Protect, per contribuire al raggiungimento dell’obiettivo di raggiungere, entro il 2030, il 30% di superficie terrestre e marina efficacemente protetta;
Connect, per contribuire alla connessione tra le aree protette esistenti e in via di creazione;
Restore, per contribuire a restaurare gli habitat degradati;
Rewild, per contribuire al ritorno in natura di alcune specie chiave per gli ecosistemi.
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