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sabato 6 marzo 2010, di Giuseppe Tallino
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“Si potrebbe andare tutti quanti allo zoo comunale (provinciale) .” (Enzo Jannacci)
Frammentazione. Abbiamo già constatato che l’amministrazione Parente ha avuto l’inquietante capacità di compattare i suoi avversari. Attualmente in apparenza potremmo notare una situazione tri-partitica. Svelando lo scenario reale dallo chador anti-svoltista che addensa (giustamente) diverse realtà territoriali notiamo una paurosa eterogeneità politica palesemente dimostrata dalle candidature provinciali: Enrico Petrella (Repubblicani), Paolo Raimondo (Moderati con Stellato), Benito Palazzo (La Destra), Marcello Vaio (Liberal), Agostino Parente (NPSI). 5 Nomi. Tutte candidature che hanno una “valida” motivazione: formativa - autoreferenziale, lavorativa, ideologica - promozionale, vendicativa, industriale…
Alla base di queste candidature però sussiste l’assenza di un concetto politico fondamentale: il partitismo. Il secondo paese (per estensione) del collegio provinciale n° 15 non ha un candidato forte con serie possibilità di essere eletto al consiglio. Il ruolo di questi 5 nomi sarà quello di gregario atto a far eleggere i diversi capolista dei vari gruppi civetta-meteora. Generalizzando e razionalizzando possiamo affermare, a malincuore, che il voto del grazzanisano donato a Petrella, Vaio, Parente, Palazzo o Raimondo sarà un voto perso (ripeto: nel senso che difficilmente verranno eletti…teoricamente l’opinione espressa mediante il voto non è mai inutile!)
“Dobbiamo puntare su un nome. Donargli tutto il nostro appoggio. Poi tireremo le somme e il conto per chi sarà eletto con il nostro sostegno sarà salato. Molto salato.” Questa la sostanza di un discorso di Raffaele Ambrosca declamato un mese fa dinanzi a circa trecento donne. Un messaggio importante che Grazzanise ha completamente ignorato.
Naturale sarebbe stata la candidatura del Sindaco Parente. Naturale e giusta se fosse stato un uomo di partito. Ed invece ha assunto le vesti del finto ribelle: a differenza di come si favoleggia in giro, non è stato il Dott. Parente a rifiutare la candidatura provinciale. Parente l’aveva cercata. Semplicemente gli è stata negata. Perché? Proprio per il suo atteggiamento anti-partitico e autarchico. Tra i tanti esempi che possiamo fare, a testimonianza della sua docilità , questa volta ripeschiamo i “comizi improvvisati” in Via Cesare Battisti durante i quali fece abuso di parole dure inveendo pubblicamente contro diverse persone … Ma questa è preistoria. I cittadini hanno una memoria politica labile. Una memoria offuscata dai classici contratti pre-elettorali (spesso di 6 mesi) o post-elettorli (che potranno non materializzarsi mai) Un centro destra unito e dialettico o un centro sinistra compatto e concreto avrebbero garantito un ruolo di spicco in campo provinciale a Grazzanise. Invece assisteremo ad un esito elettorale che danneggerà tutti… forse eccetto chi si è candidato. In primis guasterà quei partiti che da sempre rispettano le direzioni verticistiche (un comportamento non remissivo, ma partitico. Perché quando le decisioni non sono condivise si combatte all’interno del gruppo in modo leale e logico)
Bizzarro è osservare come le candidature provinciali abbiano fatto avvicinare acerrimi (almeno presunti) nemici nelle competizioni amministrative. Poi invece li osservi festeggiare fianco a fianco…
L’individualismo è la morte della politica. Il partitismo ferreo, con regole giuste addolcite dalla dialettica rappresenta l’unica fonte di salvezza. Una fonte dalla quale sgorga acqua capace di dare lustro a questo paese garantendogli, in futuro, un personaggio in grado di difenderlo fuori dal suo feudo. L’occasione “2010” oramai è scemata…bisogna iniziare a lavorare immediatamente per il domani!
Giuseppe Tallino