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sabato 13 marzo 2010, di Giuseppe Tallino
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Quando i politici, infischiandosene dei partiti, riescono ad ottenere poltrone dirigenziali di enti statali e parastatali logicamente (e giustamente) sfruttano il loro ruolo per elargire, spesso in modo irrazionale -monodirezionale, posti di lavoro incrementando il sistema clientelare (legittimo e radicato nella nostra zona) e creando esuberi di personale a discapito degli operai stessi e delle società che dopo poco si scoprono con l’acqua alla gola.
Il commissario liquidatore del Consorzio Unico di Bacino si trova a gestire una situazione non facile: la penuria di liquidità utile al salario delle spettanze ai lavoratori, le promozioni effettuate senza giusti criteri, i passaggi di contratti da part-time a full-time e le mansioni commissionate a dipendenti che non avevano le dovute idoneità per eseguirle. Questo il triste scenario. Particolare da non dimenticare è che il Sindaco di Grazzanise, dopo l’abdicazione forzata di Fabozzi, ha assunto la carica di presidente del Consorzio. Naturalmente la situazione attuale (non rosea) del Consorzio mette in risalto anche la sua figura come dirigente politico. La posizione del Dott. Parente come al solito si sdoppia in base all’analisi di fazioni opposte: da un lato viene visto come il salvatore, o almeno come un dirigente che non ha creato ulteriori danni sottoscrivendo delibere che avrebbero bloccato il tam tam di assunzioni e promozioni innescato dal suo predecessore, dall’altro lato viene visto come il complice-convivente di un ambiente societario desolante emblema della situazione rifiuti casertana.
Altro evento da notare in questo clima di subbuglio elettorale è il provvedimento del TAR di non accorpare i distretti sanitari (ex 40 – ex 42) rimandando la decisione al prossimo 14 aprile. Il Dott. Parente diede quasi per certa l’operazione che lui stesso aveva sollecitato e appoggiato, ma a quanto pare i sindaci di S. M. la Fossa e Cancello ed Arnone non hanno rispettato il documento che insieme ad altri 8 primi cittadini avevano sottoscritto. Anche in questo caso doppia analisi: (perlopiù) filo-parentiani apprezzano il gesto perché la manovra avrebbe offerto alla popolazione un servizio più vicino (CAPUA), l’altra fazione invece sostiene che il cambiamento-accorpamento del distretto avrebbe causato la perdita di molti servizi e che la manovra sia dovuta a fattori prettamente politici.
Diminuiscono i giorni che separano i cittadini dalle urne e logicamente maggiore è la tensione che si respira. Puntualmente iniziano a fioccare i soliti gossip politici che vedono l’elisione di contratti pre-elettorali (per ex. chi deve occupare il ruolo di vicesindaco?!) e il rinsavimento di personaggi-appoggi esterni che avevano dichiarato di sostenere, dopo un’offesa subita, il nemico di sempre. Certo è che i giochi oramai sono fatti. Le squadre sono pronte e inizieranno a comiziare per difendere ciascuna le proprie cause. Voti clientelari (fucina che comincia a crepitare), parentali e d’opinione: queste le riserve dove attingere il consenso per la vittoria.
Giuseppe Tallino