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Il disastro caleno arriva anche in Regione

Audizione commissione trasparenza Regione Campania

venerdì 4 aprile 2014, di redazione


AGRO CALENO - Si è da poco conclusa l’audizione presso la Commissione speciale per la trasparenza della Regione Campania avente ad oggetto la realizzazione di una centrale a biogas in area ex-Pozzi, nella parte ricadente nel territorio del Comune di Calvi Risorta. Una delegazione del Comitato ha fornito, in maniera esaustiva seppur sintetica, il quadro generale della situazione riguardante il sito prescelto e le connesse criticità ambientali conseguenti all’insensata decisione di installarvi un ennesimo sito inquinante. In particolare, quello che ci preme sottolineare in questa sede, è la situazione di grave inquinamento ambientale in cui versa l’area ex-Pozzi. Da decenni, infatti, il sito in questione si trova in una condizione di semi-abbandono ove gli stessi scarti della produzione di solventi e vernici (prodotti dalla stessa Pozzi) sono ovunque ammassati senza precauzione alcuna, dove elevata è la presenza di amianto. A questa situazione di grave compromissione, va aggiunta quella derivante dalla presenza, all’interno della ex-Pozzi ed a poche centinaia di metri dal terreno prescelto per la costruzione dell’impianto, di una centrale Termoelettrica da 800MegaWatt (tale tipologia di impianti è considerata dalla normativa INDUSTRIA INSALUBRE di prima classe). Inoltre, a pochi chilometri dal sito in questione, insiste la presenza di un’altra centrale a biomassa, in territorio di Pignataro Maggiore, già completata e temporaneamente ferma a causa dell’intervento della magistratura motivato da un presunto giro di tangenti legato alla sua realizzazione. Senza contare i diversi impianti inquinanti disseminati nelle vicinanze, come ad esempio la Esogest di Pastorano.

Dal punto di vista tecnico l’impianto in oggetto può essere considerato una centrale a biogas orientata prevalentemente al trattamento della frazione umida del rifiuto solido urbano (FORSU). Questo tipo di impianti funzionano mediante un processo di “digestione anaerobica” che, in assenza d’aria e per mezzo di batteri che si nutrono di sostanza organica, producono gas/metano e digestato. Il digestato è un rifiuto. Inoltre, la stessa combustione del biogas è fonte di emissioni tossiche.

Sul versante della produzione di energia, ci limitiamo a rilevare che la provincia di Caserta produce già oggi una quantità pari all’80% del fabbisogno energetico regionale, per cui sarebbe auspicabile che, ad inesistenti necessità energetiche, vengano anteposti i necessari e non più rinviabili interventi di tutela ambientale, di risanamento e di bonifica delle aree inquinate come la ex-Pozzi. Ovviamente puntando sulla trasparenza e la partecipazione diretta delle comunità locali, lontano da logiche emergenziali di sorta.

Siamo convinti che per affrontare il problema della frazione umida dei rifiuti solidi urbani sia preferibile conferire in un impianto di trattamento aerobico come quello esistente a S. Tammaro, completato per l’80% e mai entrato in funzione e da cui si otterrebbe un compost di qualità.

Concludiamo ricordando che l’autorizzazione unica deve essere rilasciata da parte della Regione nel rispetto, oltre che delle normative in materia di tutela dell’ambiente e di tutela del paesaggio, anche a quelle relative alla tutela del patrimonio storico-artistico facendo presente con forza che tale insediamento avverrebbe a ridosso dell’importante area archeologica dell’Antica Cales, vittima negli anni anch’essa di razzie ed abbandono ma recentemente interessata da un importante processo di rivalorizzazione che la pone di nuovo al centro delle speranze della comunità locale, che vede in essa una prospettiva di miglioramento più profondo ed auspicabile per questo territorio.

Considerata la validità delle considerazioni espresse e la fondatezza delle preoccupazioni dei cittadini, l’audizione di stamane sarà riconvocata, nell’arco di 15 giorni, in modo da poter ricevere risposte complete ed esaustive da parte dell’Assessorato regionale all’Ambiente.

Comitato per l’Agro Caleno: NO Centrale a Biomasse

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