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Capua, 21 e 29 dicembre: due eventi inimitabili fra mito e musica

giovedì 19 dicembre 2024, di redazione


Due eventi di non comune impatto – per giunta entrambi a ingresso libero – si terranno a Capua a distanza di otto giorni l’uno dall’altro, nell’àmbito del XVI festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, gioco e umana armonia «Dedalo o il sublime. Un percorso nel labyrinthus mundi tra mito e storia».

Il primo si terrà sabato 21 dicembre alle ore 18:15 e vedrà l’Accademia Palasciania in collaborazione con Capua Sacra, tenendosi nella chiesa di San Salvatore a Corte (via Principi Longobardi 19). Qui lo scolarca dell’Accademia terrà la lezione n. 9: «Ave Medea. I miti non son favole per bimbi».

Motivo ispiratore saranno le costellazioni dell’Ariete e dei Gemelli, i cui rispettivi miti di riferimento convergono nella narrazione del viaggio degli Argonauti, con contorno di varie altre meraviglie epiche e tragiche. Si scoprirà, fra l’altro, la vera storia della Mater Matuta.

Poi un extra: domenica 29 dicembre alle ore 11.15, nella Sala del Barocco del Museo Campano (via Roma 68), per gentile concessione della Provincia di Caserta e dell’ente museale si terrà un incontro musicale, ma privo di musica scritta da chicchessia: «Suono come dono. Sonata fra terra, cielo, empìreo».

L’autodidatta di genio Marco Palasciano siederà al pianoforte – messo a disposizione dal M° Carmine Migliore – senza sapere quali tasti premere, lasciandosi guidare come una marionetta dai fili della grazia iperurania, a produrre in tempo reale una serie di improvvisazioni nel solco stilistico della grande tradizione cólta europea. Le persone presenti fra il pubblico potranno esse stesse fornirgli ispirazione.

Il titolo, da notare, è un perfetto anagramma di «Concertino amoroso per Mustafà, Eleonora e Dio». L’evento vale infatti a coronare le celebrazioni commemorative per l’ottavo anniversario della morte di Eleonora Carmelina Bellofiore (1933-2016), iniziate con la lettura poetica del 30 novembre, nonché a profittare della presenza sui suoli campani di Luca Raucci – il Mustafà del lungometraggio «La ventimillesima aurora di Marco Palasciano» – per conferirgli, stanti gli effetti retroattivi delle recenti modifiche al regolamento, il Premio dell’Amicarium 2020.

Co. Sta.

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