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Archiviata la prima serata della festa del PD a Grazzanise.

Dibattito sull’aeroporto

sabato 13 settembre 2008, di redazione


Grazzanise - Assente il sottosegretario all’economia e finanze, l’on. Nicola Cosentino, il dibattito sull’aeroporto si è svolto “in famiglia”.
Vi hanno preso parte, infatti, il Presidente della provincia, Sandro De Franciscis, l’assessore regionale ai trasporti Ennio Cascetta, il consigliere regionale Giuseppe Stellato e il segretario della Cisl Carmine Crisci, “moderati” dal giornalista Giammichele Abbate che a sua volta ha sostituito il collega del Mattino Gianni Molinari, pure lui assente per impegni dell’ultimo momento.

Gli interventi dei politici hanno confermato alcuni punti fermi del dibattito in corso in questi anni:
1) l’aeroporto di Grazzanise è necessario e oggi ci sono gli strumenti operativi per realizzarlo.
2) il territorio deve essere coinvolto in tale progetto.
De Franciscis, che si è richiamato più volte al pragmatismo, ha rilevato l’intasamento della conurbazione napoletana e ha sottolineato che la realizzazione del nuovo aeroporto va ad inserirsi in una eccezionale trasformazione urbanistica che interesserà questa parte della Campania. In tale processo di modificazione si devono impegnare le risorse del territorio, intelligenze, lavoro, capacità economiche e produttive.

Un intervento tutto concretezza è stato, e non poteva essere diversamente, in considerazione del ruolo e della figura più di tecnico che di politico, quello dell’assessore Cascetta. Il suo intervento ha toccato la sostanza del problema. Dopo aver rivendicato per sé e la giunta regionale i risultati raggiunti finora, ha fatto una piccola cronistoria del problema aeroporto. Sintetizzando ha affermato che prima del 2000 si lavorava su due opzioni: partenza dei militari dall’attuale base aerea e realizzazione dello scalo civile indipendentemente da quello di Napoli.
A questa impostazione se ne è opposta un’altra da parte dell’attuale giunta regionale, cioè quella di considerare l’aeroporto di Grazzanise un tutt’uno con quello di Capodichino, insomma una seconda pista dello scalo napoletano. Inoltre, anziché preconizzare una ipotetica quanto remota partenza dei militari e vista in ogni caso l’inadeguatezza della pista attuale, fatta per servire dei caccia e non degli aerei civili, pensare alla costruzione di una pista parallela per uso esclusivamente civile.
In tal senso fu firmato a suo tempo un accordo col ministro Bianchi, considerando la Gesac unico gestore, dunque, dei due aeroporti.

L’accordo del 1 agosto scorso col governo Berlusconi, non ha fatto che riconfermare il precedente accordo con Prodi. Nei prossimi due anni”, ha affermato Cascetta, “saranno completati gli espropri e la data prevista per l’entrata in servizio del nuovo scalo è quella del 2015”.

Rispondendo poi all’auspicio formulato dal presidente De Franciscis perché vengano utilizzate risorse del territorio, Cascetta ha affermato che “spetta alla politica creare le condizioni per l’impiego delle forze produttive locali”. E affinché l’aeroporto non sia una nuova cattedrale nel deserto ha ricordato che sono state progettate opere infrastrutturali di carattere viario che collegheranno lo scalo all’area metropolitana di Napoli e all’asse autostradale e sarà costruita una bretella per collegarlo alla metropolitana leggera regionale.

A sua volta Stellato si è detto convinto che le sinergie esistono già. “L’occasione Grazzanise”, ha ribadito con forza, “è da non perdere, è un obiettivo di crescita, una opportunità per tutta Terra di Lavoro, soprattutto se si tengono presenti due gravi problemi, quelli dell’alto tasso di disoccupazione e la criminalità”. Ha richiamato, infine, la necessità di non perdere di vista la vocazione del territorio (agricoltura, filiere dei prodotti caratteristici, ecc.).

Da parte sua Crisci ha ringraziato gli organizzatori di questo appuntamento, perché finalmente il PD dibatte un problema di portata fondamentale per lo sviluppo di tutta la regione. Ha ricordato che vi sono 200.000 disoccupati in provincia, “un’intera generazione che non entrerà mai in contatto col lavoro”. L’aeroporto, quindi, dovrà inserirsi in un quadro che preveda un “sistema di formazione professionale altrimenti verranno a lavorare qui persone di altri territori”. Ha auspicato, infine, il sorgere di imprese in grado di rispondere a bandi internazionali e la creazione di uno sportello unico per le imprese, perché la lentezza burocratica “allontana gli imprenditori”.

Un ulteriore richiamo alla concretezza è stato lanciato da De Franciscis insieme a un segnale alla gente e al Partito nazionale con l’accenno ad alcune necessità come quella di far sentire la voce dei politici campani e meridionali nella questione del federalismo e di far sì che la politica sia meno legata alla ricerca continua di equilibri piuttosto che alla risoluzione dei problemi.

Anche Cascetta, nel suo intervento conclusivo, si è affacciato sul tema dei rapporti tra politica e problemi. Dopo aver evidenziato che esiste uno stretto rapporto tra un ambiente degradato e la qualità della vita e la cultura della criminalità, ha esaminato lo stato del partito.
"Esistono all’interno del PD", egli ha detto, "due visioni della politica, la prima che la vede come strumento per risolvere i problemi, la seconda come mezzo per creare consenso. Questa seconda visione è la più diffusa. Bisogna operare per far prevalere la prima, per rispondere in modo positivo alla domanda di rinnovamento espressa dal popolo delle primarie".

Non si può chiedere di più a una festa. L’aver fatto il punto della situazione e aver riflettuto sul ruolo del Partito nei processi di cambiamento in atto è già importante. Sarà l’azione concreta (a cui tutti gli oratori si sono richiamati) a rendere reale ciò che appare ancora oggi come un obiettivo da perseguire.

frates

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