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Affido: il bambino che non c’è

Un convegno a Grazzanise

sabato 23 febbraio 2008, di redazione


"Aggredire il disagio prima che si trasformi in devianza e ancora in criminalità", così ha esordito il giornalista Samuele Ciambriello chiamato a moderare il convegno di ieri sera sull’Affido, organizzato presso la Scuola Media dall’Agape, Consorzio di Cooperative Sociali che agisce nei comuni di Grazzanise, S. Maria la Fossa, Cancello Arnone, Casal di Principe, Castel Volturno e Frignano, rappresentato nella manifestazione dal Presidente Luigi Lagravanese. L’Amministrazione Comunale di Grazzanise, nella persona del sindaco E. Parente, ha fatto gli onori di casa.

L’Affido è un tema di grossa rilevanza sociale e presenta numerose implicazioni di ordine affettivo, giuridico, psicologico. Non a caso sono stati chiamati a intervenire esperti in diversi settori.
Innanzitutto la dott. Sofia Flauto, Giudice onorario presso il Tribunale dei minori di Napoli, la quale, dopo aver sottolineato che l’Affido è innanzitutto un progetto d’amore lo ha illustrato dal punto di vista giuridico, dei diritti e dei doveri della famiglia originaria e della famiglia affidataria e rimarcando il fatto che tutti possono diventare affidatari, a patto che ci sia disponibilità affettiva vero il minore.

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Sul concetto che l’Affido deve essere un momento di disponibilità e di impegno si è soffermato anche il dott. Nicola Graziano, Giudice presso il Tribunale di Vallo della Lucania, mentre il dott. Alberto Vito, psicologo presso il Cotugno di Napoli, ha rimarcato le complessità relazionali che vi sono dietro e ha affermato che è necessario sostenere le risorse pur minoritarie che si trovano sul territorio.
A sua volta, il Giudice Francesco Nuzzo, componente della Commissione Interministeriale per le adozioni internazionali nonché Sindaco di Castel Volturno, con stile ricercato ha messo in guardia dal pericolo di delegare tutto alla legge e ai giudici. "Il giudice non può imporre l’amore, così come non può imporre la libertà" e ha ricordato come nel nostro passato, prima che il legislatore regolamentasse la materia, esisteva già una sorta di Affido come atto d’amore tra le famiglie.
Rispondendo poi ad alcune domande il Giudice ha spiegato che anche un single può chiedere l’Affido e si è intrattenuto sulla differenza tra questo istituto (situazione temporanea) e l’adozione (entrata definitiva dell’adottato nella nuova famiglia).
Con l’intervento della dott. Anna Malinconico, delegato della Regione, si è entrati in un aspetto più propriamente ’politico’ riguardo al tema del convegno. Ella ha fatto notare che la Campania è una delle poche Regioni a essersi dotata di una legge sulla Dignità Sociale e a supportare con contributi e competenze l’azione dei soggetti preposti alla problematica. Attenzione, ha però esclamato, "ad ogni diritto corrisponde un preciso dovere" e il primo diritto del minore è quello dell’accoglienza.
Il vero Affido, ha continuato, è quello che supporta l’intero nucleo familiare e non soltanto il minore. Infine ha sottolineato che l’Affido non deve essere una scorciatoia per l’adozione né deve essere considerato un modo per riempire un vuoto. "Il minore ha bisogno di modelli e ambienti sani".

E questo vale è inutile dirlo, per tutti i bambini e i ragazzi, soprattutto oggi.

franco tessitore

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