La Scuola Media "F. Gravante" celebra la Giornata della Memoria.

27 gennaio: Giornata della Memoria. In questa data viene ricordata la Shoah (in ebraico “distruzione, calamità, desolazione”) che hanno subito gli ebrei (5-7,5 milioni) durante il periodo nazista.
Le cifre raddoppiano quasi se si aggiungono gli zingari, i comunisti, gli omosessuali, i testimoni di Geova, le popolazioni slave, etc.
Il termine ‘Shoah’ viene confuso con ‘Olocausto’ che per gli ebrei è più offensivo in quanto si riferisce al sacrificio di animali che venivano uccisi e bruciati come richiesto dalla Torah (la Legge).
Il termine Olocausto è oggi utilizzato per descrivere altri genocidi avvenuti in tempi diversi e in altre parti del mondo.
La Giornata della Memoria è stata istituita per ricordare alle nuove generazioni l’eliminazione scientifica di popolazioni per una supposta superiorità razziale (o per fini più bassamente egoistici?) affinché non si ricada negli errori del passato.
A volte, di fronte a simili tragedie che continuano a verificarsi in ogni parte del mondo, compresa la civilissima Europa, si ha la sensazione che sia tutto inutile. L’umanità ogni tanto sembra regredire al suo stato bestiale. Le tragedie si susseguono dalla notte dei tempi senza che l’uomo riesca a trarre insegnamento dai propri errori.
Nondimeno bisogna continuare a ricordare, nella speranza che il futuro non riservi a nessun altro quello che ha subito il popolo ebreo.
La scuola è in prima fila in quest’azione. In particolare la Scuola Media “F. Gravante”, guidata dalla solerte dirigente, Prof.ssa Itala Sterpetti, è attenta a celebrare la Giornata della Memoria con iniziative sempre diverse. Domani a mezzogiorno, al suono della campanella, le classi osserveranno un minuto di silenzio, al termine di un percorso di informazione e ricerca. Giovedì, invece, saranno ospiti dei Salesiani di Caserta per assistere al film “Il bambino con il pigiama a righe” di Mark Herman, tratto dal romanzo di John Boyne.

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Se questo è un uomo

Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case;
Voi che trovate tornando la sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce la pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì e per un no
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno:
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole:
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli:
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri cari torcano il viso da voi.

Primo Levi