Liberazione Democratica sulla chiusura della Scuola Elementare

E intanto protestano i genitori dei bambini della materna “V. da Feltre”.
ASSESSORE ALLA P.I., SALVATORE RAIMONDO, SI DIMETTA!

Scuola primaria “Don Milani” chiusa da oggi, 25 novembre, a giovedì 27 (ordinanza del sindaco Enrico Parente n.63 del 24 novembre 2008). Le cause? Necessità ed urgenza di ripristinare l’impianto di riscaldamento dell’edificio di Via Diaz. Le conseguenze: circa 350 scolari lasciati a casa per tre giorni! Chi e quando farà recuperare le ore di lezione che essi stanno perdendo?
Di fronte a questa grave e prolungata interruzione del pubblico servizio scolastico, Liberazione Democratica domanda: Si poteva prevedere? Si poteva evitare?
Se al primo freddo autunnale scoprono che i termosifoni non funzionano a dovere e bisogna intervenire d’urgenza, Liberazione Democratica ritiene che politici-amministratori e tecnici comunali non abbiano seriamente verificato, in estate, l’efficienza dell’impianto oppure, a cuor leggero, abbiano rinviato la decisione di provvedere alle indispensabili riparazioni. Evidente, allora, il difetto di previsione, chiara la superficialità di prevenzione, indiscutibile la responsabilità politica di coloro che, ben prima di dar luogo a festose inaugurazioni di quest’anno scolastico, si sarebbero concretamente dovuti preoccupare di mettere a posto con anticipo strutture ed impianti.
Giungendo poi notizia che anche alcuni genitori dei bambini della scuola dell’infanzia “Vittorino da Feltre” hanno protestato, stamane, per infiltrazioni d’acqua piovana presso l’edificio di Via Montevergine (e altrettanto si apprestano a fare domattina), ancora più lampante appare l’inadeguatezza dei responsabili istituzionali. Allora, assessore alla Pubblica istruzione Salvatore Raimondo, dia una prova di responsabile coerenza fra il dire e il fare: si dimetta!
Che pensa in merito il presidente del Consiglio di Circolo, Roberto Mirra, e tutti membri eletti dello stesso Organo collegiale? Come essi, nell’esercizio delle loro funzioni, hanno cercato di tutelare per tempo il sacrosanto “diritto allo studio” e gli interessi dei fanciulli e delle famiglie che rappresentano? Che ne pensa il “Comitato genitori scuola dell’infanzia e primaria di Grazzanise” (Co.Ge.G.), che nei giorni scorsi ha diffuso fra i genitori un volantino recante dodici principali punti critici da risolvere segnalati alla dirigente scolastica Valletta? Li aveva prospettati anche all’assessore Raimondo e quali risposte aveva ottenuto? Che pensa la stessa dirigente scolastica delle prime quattro righe dell’ordinanza n.63 del sindaco dalla quale uno sprovveduto lettore ricaverebbe l’idea che prima del 22 novembre dalla Direzione didattica non sarebbe arrivata al Comune alcuna segnalazione? Insomma, il problema-termosifoni è vecchio o è scoppiato all’improvviso? Che pensano, inoltre, di questi episodi i consiglieri comunali di minoranza Marcello Vaio e Carlo Parente e le forze politiche locali che dichiarano ai giornali il loro nuovo impegno per il bene della collettività? Sappia il dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, Vincenzo Di Matteo, che in ottobre è venuto a Grazzanise ad inaugurare un anno scolastico che nel suo ventre conservava e conserva queste disfunzioni e che la sua solenne affermazione in quella circostanza (“La società che non investe sulla scuola non ha futuro”) resta, però, tremendamente vera e vincolante, non nei discorsi, ma nella concretezza delle situazioni! Grazzanise, 25 novembre 2008