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mercoledì 29 settembre 2021, di redazione
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La notte tra il 30 settembre e il 1 ottobre 1943 si è fissata nel ricordo degli abitanti di Grazzanise come quella più terribile e angosciosa e nello stesso tempo più sanguinosa della II guerra mondiale.
Si consumò allora l’evento più tragico che il nostro paese, in quanto collettività, abbia avuto a soffrire, quando, a seguito di un bombardamento dell’aviazione alleata, furono uccise tantissime persone, in maggioranza donne e bambini, nel crollo delle loro abitazioni e ancor più nel ricovero costruito nel giardino della casa del dott. Luigi Izzo, dove si erano vanamente rifugiate. Forse già altre volte vi si erano riparate per sfuggire alle incursioni aeree che si succedevano da giorni e giorni. Forse ognuno trovava, nella vicinanza dell’altro, conforto alle proprie ansie e alle proprie paure. E se ciò si era già verificato senza correre alcun pericolo, nulla lasciava presagire quel che poi accadde, quando il rifugio si trasformò nella loro tomba, strappando alla vita intere famiglie.
Al riguardo vi riproponiamo uno dei nostri Quaderni. Ci sembra così, di assolvere al doveroso compito di ricordare quei giorni tragici la cui icona è rappresentata, nell’immaginario collettivo, dalla giovane donna rimasta incastrata nelle macerie del ricovero e sopravvissuta per un giorno e un’intera notte sotto la pioggia battente. Rappresentazione pietosa di tanti sventurati, a volte famiglie intere, che con la loro fine crudele ci rammentano continuamente l’atrocità della guerra.
Il quaderno è scaricabile qui