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Scoppia il Pd casertano: il "Patto di Teverola" e le dimissioni di Vitale

Un accordo scellerato per la spartizione delle poltrone. E’ ora di assumersi delle responsabilità

giovedì 4 dicembre 2014


CASERTA - Il Partito Democratico è imploso sulla vicenda ASI, perché qualche dirigente e qualche membro della segreteria provinciale, per pura smania di potere e per squallido calcolo elettorale, ha sancito il “patto di Teverola” con NCD e Forza Italia, che ha portato all’elezione a presidente della bancaria Raffaella Pignetti, e che ha permesso al sindaco Biagio Lusini (riferimento del presidente del PD Graziano), tirato in ballo come colletto bianco da numerosi pentiti tra i quali Iovine, di accedere al CDA del Consorzio ASI, e, in una squallida logica spartitoria di poltrone, è stato consentito a Salvatore Davidde, portaborse di Paolo Romano, in quota NCD e Fulvio Granata in quota Forza Italia (area Cosentino-Sarro).

Un mese convulso, in cui membri della segreteria provinciale sono stati tenuti all’oscuro delle manovre portate avanti dal gruppo Stellato e Graziano, in cui il delegato agli EELL, Luigi Munno è stato esautorato dalle sue funzioni, in cui autorevoli esponenti del PD, dalla senatrice Rosaria Capacchione all’europarlamentare Nicola Caputo, passando dalla segreteria regionale Assunta Tartaglione, condannavano tale condotta incentrata non su un progetto di Sviluppo per la nostra provincia, ma come detto solo per la spartizione di poltrone tese a garantire un bottino elettorale.

Epilogo tragicomico perché mentre Vitale annunciava le dimissioni nella riunione di segreteria di ieri e confermate dai membri presenti con un comunicato stampa, il vicesegretario provinciale Pasquale Stellato negava l’accaduto come un bambino al quale han tolto il giocattolo perché l’ha fatta grossa, chiedendo l’aiuto di mamma, on. Camilla Sgambato (unica a non essersi espressa pubblicamente sullo scellerato patto), e di papà Giuseppe Stellato, capogruppo di opposizione alla provincia di Caserta.

Il PD casertano è di fatto senza segretario, perché Raffaele Vitale è dimesso; ed è ora che il presidente provinciale del Partito Democratico, Vincenzo Cappello, si assuma le responsabilità e convochi nell’immediato l’assemblea dei delegati per ridare dignità al maggior partito italiano in provincia di Caserta ed è ora che si levi a gran voce la richiesta di dimissioni per il presidente del PD regionale, Stefano Graziano, vero regista, anche se occulto, della squallida operazione sull’ASI.

Francesco De Rosa

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