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Tutto pronto per la prima festa del PD

giovedì 11 settembre 2008, di redazione


Grazzanise - Tutto pronto (o quasi) per la prima festa del Partito Democratico a Grazzanise che, insieme a quella di Macerata, è anche la prima festa in Terra di Lavoro.
I volontari si sono dati da fare in questi giorni. Per alcuni c’è il bagaglio di esperienza delle feste dell’Unità che oggi viene messo al servizio del nuovo soggetto politico. Il lavoro preparatorio continuerà ancora domani 12 settembre fino a un minuto prima dell’inizio della festa che, come è noto, si aprirà con un dibattito tra le maggiori figure istituzionali della provincia sul tema "Grazzanise snodo internazionale del sistema aeroportuale campano".
In questo spazio desideriamo dar conto, con alcune immagini, del lavoro oscuro ma prezioso dei volontari.

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2 Messaggi del forum

  • Tutto pronto per la prima festa del PD

    12 settembre 2008 09:34, di paparente

    La tentazione di rispondere rievocando effetti e risultati di "vecchie sagre nostrane" degli anni 80 della politica locale è forte, ma mi limito a riportare un articolo del corriere della sera del 31 agosto 2008 sulle feste della politica. Appare chiaro che davanti ad un panino ed una birra si può liberamente cantare Bandiera Rossa o Faccetta Nera ma votare è una cosa tremendamente più seria!

    L’articolo del Corriere è questo:

    Il caso

    Scomparse o in tono minore In crisi le feste politiche

    Il faticoso esordio della kermesse del Pd e l’evoluzione del meeting di Cl. La «sorpresa» Cortina

    DAL NOSTRO INVIATO FIRENZE — L’inviato di Le Monde è arrivato fino alla Fortezza Da Basso, ha annusato un po’ l’aria e ha sentito un acre «parfum de déprime», ovvero un profumo di depressione, commisto con il fumo delle grigliate: «Troppe salsicce e poche idee», gli ha spiegato con sintesi impeccabile un militante deluso. Le difficoltà del neonato Pd pesano molto nel faticoso esordio della Festa democratica, nonostante l’impegno degli organizzatori. Ma pesa anche una certa aria di crisi che tira sulle feste di partito in generale, kermesse identitarie di formazioni che l’identità l’hanno persa o faticano a trovarla. Non che la crisi sia nei numeri. La gente continua ad affollare gli stand e a ingollare lampredotti e costine. Ma il vecchio militante ha lasciato il posto a visitatori più interessati alla sagra che alla politica. E il rito laico della feste di partito, che ha formato generazioni di militanti, arranca. Una difficoltà che lascia spazio ad altre manifestazioni, più agili e svincolate dalle liturgie partitiche. Come Cortina InConTra, di Enrico e Iole Cisnetto, che registra un dieci per cento in più di presenze, ma soprattutto una centralità politica garantita da una formula «politico-letteraria» più originale e dal gradimento di un pubblico non «militante». Rifondazione ha perso da due anni la sua festa nazionale di Liberazione. E in Toscana, lacerata dalla guerra tra ferreriani e vendoliani, si è perfino sdoppiata. Prematuramente scomparsa anche una festa che ha fatto epoca, e non solo per le «bufale» regalate e la piscina a forma di cozza: quella mastelliana di Telese. Sparita anche la Festa tricolore nazionale di An a Rieti, mentre a quella di Mirabello non sarà presente per la prima volta Gianfranco Fini: il 25 settembre partirà a Milano la prima festa del Pdl, ma bisognerà vedere come la tradizione popolare della destra si amalgamerà con il piglio da convention di Forza Italia. Cambia anche il meeting riminese di Cl, che continua ad avere grande successo, ma che quest’anno ha scelto di mettere ai margini la politica (anche Barroso ha barattato la sua presenza con un video messaggio). Nonostante il plauso del tesoriere dei Ds Ugo Sposetti, che ha spiegato come quella sia «la vera festa dell’Unità»: «Era solo un omaggio da ospite — spiega ora — Le feste restano fondamentali per noi. Anche se devono cambiare, aggiornarsi: se ne devono fare di più, più brevi, adeguate alle nuove tecnologie». Quanto alla «depressione» di Firenze, disertata anche dal leghista Roberto Maroni: «Normale dopo una sconfitta. Comunque non c’è solo Firenze, esistono centinaia di feste sulla via Emilia». Sposetti verrà anche qui: «Certo, ma sotto scorta». Nel partito, in effetti, non tutti hanno gradito certe sue affermazioni. «Ma no, sotto scorta per evitare di parlare con i giornalisti». Non farà in tempo a godersi i Pooh e Max Pezzali, a lungo considerati simboli di un qualunquismo un po’ destrorso, e al loro esordio in questi lidi. Ma non vedrà neanche il comizio di Veltroni, abolito dal segretario in cambio di una più moderna intervista con Enrico Mentana.

    Alessandro Trocino

    da: il Corriere della sera del 31 agosto 2008

    paparente

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    • Tutto pronto per la prima festa del PD 12 settembre 2008 14:29, di gioabbate
      Caro Papaparente, le feste di partito avran perso anche il loro appeal, ma la nostra penisola e piena; partendo da quelle della Lega Nord per finire a quelle dell’UDC, non in ultimo è da ricordare quella Tricolore della sezione di AN di Calvi Risorta (durante la quale l’On Lombardi ha lanciato la candidatura alla carica di sindaco del figlio e la prossima futura del Pd di Grazzanise. Organizzare una festa comporta fatica (premetto che io non ho partecipato all’organizzazione di quella locale), di persone che come Antonio Palladino (mentre altri dirigenti latitavamo o eravamo in vacanza)che nel mese di agosto si preoccupavano di contattare gli ospiti e di allestire un programma decente, e che a quest’ora (a poche ore dall’inizio) è da sottoscrivere in pieno. Hai ragione da vendere che alcune feste possono somigliare a delle sagre, ma queste feste possono anche avvicinare persone alla politica, in quanto progetti e problemi si affrontano apertamente, e potrebbero far riprendere quota a quelle sezioni di partito che da un pò di tempo a questa parte si sono svuotate soprattutto a causa di personalismi e berlusconismi. Spero che tu sia presente questa sera alla festa, come lo sarò io da dissidente,e che tu possa cambiare idea.

      Rispondere al messaggio


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