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Cancello ed Arnone - Salvaguardia dell’ambiente fluviale e realizzazione di un nuovo ponte

venerdì 28 gennaio 2011, di redazione


Cancello ed Arnone - Francesco Di Pasquale auspica un risveglio delle coscienze di tutto il territorio del Basso Volturno e non solo, per estendersi poi ovunque c’è ambiente da vivere. Un ritorno ai valori contro quello che è la distruzione di tutto: gli affari delle persone ai danni del prossimo e della collettività in tutta la sua storia. Facciamo che vivano tutti e non solo gli affari, che sono la negazione di DIO, quindi la distruzione e non la vita.

Per chi è vissuto nell’ambiente sano di una volta, nel rispetto della natura, è difficile immaginare e addirittura vivere in questo ambiente contaminato –compreso le “genti”; per cui cerca continuamente, nel proprio piccolo, nella comunità, nel territorio, estendendosi poi sino ai limiti del possibile, e così dell’immaginabile, di poter difendere e anche valorizzare – ma in modo semplice e naturale-, quello che rimane qui di natura. E, nonostante tutto lo scempio del territorio, qui da noi c’è ancora qualcosa di bello che rimane; per cui, come detto, va orgogliosamente e gelosamente custodito, al fine della vita di tutti. Ed è un compito di tutti, perché tutti sono quelli che vivono e beneficiano del territorio.

E voglio dire solo, apro un piccolissimo spiraglio di pensiero: a tanti che nulla hanno dato o danno per l’ambiente o il territorio o la comunità o il prossimo, almeno date un “millesimo di secondo” per la vita, cioè la vostra e quella degli altri, ovvero per l’ambiente in cui vivete. E non prendete solo e danneggiate anche. Un altro piccolo spiraglio di pensieri,- che va detto, che vale poi per tutte le cose: quelli che non hanno sensibilità, in senso generale, non possono condizionare in modo orribile la vita del prossimo e della comunità; perciò ai più sensibili, rimboccatevi le maniche e fate di più, con più forza, con più amore e passione.

Espresso questi concetti generali, per “sensibilizzare i sensibili”, ma anche per isolare quelli che non lo sono, che hanno un ruolo opposto. Allora incominciamo dalla difesa di ogni singolo mq di area, di un sol albero, ma anche a quella difesa contro l’inquinamento, che vede tutti complici, anche nell’esagerare con i veicoli o cose che riguardano questi. Ci vuole ordine e legalità, educazione- educazione civica o di civiltà. Ritorno al fiume Volturno ed alla realizzazione di un altro ponte, qui nel nostro territorio.

Per quanto riguarda il fiume, questo grande ed amato corso d’acqua, che ha visto, ma anche fatto la storia delle genti vicine, occorre che ci siano delle volontà unanime, a tutti i livelli, a partire da quanti vivono direttamente il problema o che sono nelle vicinanze del fiume, che coinvolga innanzitutto i responsabili istituzionali. Bisogna insomma sentire il problema nel cuore e non nel portafoglio. Bisogna non pensare agli affari. E qui nel nostro territorio, in senso molto largo, per intenderci, oltre i nostri piccoli confini, di business e scempio ambientale, con intreccio affaristico e malavitoso, con complicità politica, c è ne è stato a sufficienza, per cui è ora di dire basta.

Da tempo sto vivendo, tra le tantissime problematiche o realtà, quella del fiume Volturno. Ho iniziato dal 1997, all’incirca, ad interessarmi per la pulizia degli argini, che per alcuni tratti che è avvenuta puntualmente ogni anno. Ho sempre espresso l’idea di una continua manutenzione di questi spazi, al fine di ridurre non solo le spese, ma di mantenere sempre puliti gli argini e quindi anche gli altri spazi demaniali. Anzi ci sono spazi che vanno restituiti alla comunità. Anche questo va fatto, compreso la difesa della vegetazione e di ogni atra forma di vita.

Ci sono stati anche altri tipi d’intervento.
E nacque anche l’idea del Parco sul Volturno, fatta annunciare dall’amico Giammichele ABBATE, sul Mattino.
Furono sistemati i marciapiedi e creata una rete di protezione sul ponte Garibaldi, perché vi era pericolo. Questo nel 2001.

Andiamo ora alla questione centrale. Ho proposto da tempo che a livello provinciale- regionale si facesse un progetto di valorizzazione di questo corso d’acqua, coinvolgendo logicamente un poco tutti, dico proprio tutti, soprattutto i cittadini, le associazioni interessate. Ho avuto modo di esprimere già a tutti i livelli questa mia idea, questi miei progetti in senso generale e nei particolari, cosa facile per chi vive –vede – sente –avverte queste cose.

E mi auguro che s’inizi a parlare, a programmare, iniziando dai comuni, per arrivare poi alla provincia e alla regione. RIPETO: la cosa importante è che si parli di valorizzazione e non di speculazioni, senza pensare al denaro, altrimenti si distrugge quel poco che rimane. Agli uomini di fede nei valori spetta questo compito di portare avanti queste belle idee. Se le cose dovessero prendere una buona strada, sicuramente continueremo a dare il nostro contributo.

Un altro ponte a Cancello ed Arnone. Ho avuto modo ripetutamente di intervenire sulla questione, tanto da arrivare a fare anche una petizione al Parlamento Italiano.
E’ ormai un problema noto e sentito continuamente, che pesa sui cittadini e sul territorio, su quanti sono costretti a passare nel nostro paese.

E’ superfluo dire che siamo l’unico paese dove il traffico pesante, veramente pesante, passa per il centro, anzi per i due centri, passando per il solo ed unico ponte, realizzato nel dopoguerra. I problemi di varia natura sono ogni istante davanti agli occhi di tutti. Tale idea va portata avanti in collaborazione con la provincia e la regione.
Questo è un appello di sensibilizzazione e di responsabilità.

L’augurio è che questi ed altri problemi siano sentiti ed affrontati, come cose da risolvere, come progetti da portare avanti, come soluzioni per il bene della collettività e di tutte le collettività interessate.

Francesco Di Pasquale

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