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"Ho pianto. Come piange la tromba di Miles".

lunedì 23 novembre 2009, di redazione


E’ uscita di recente una raccolta di racconti, quattrordici per la precisione, di Gianni Bergamaschi, che i nostri lettori conoscono per aver collaborato con la rivista Il Mulo. Alcuni testi pubblicati nella rivista compaiono nel libro dato alle stampe da GAM con il titolo del primo racconto, La Tromba di Miles.

Ogni racconto è ispirato a un brano musicale, riportato sotto il titolo, e, come ci avverte l’autore, il testo andrebbe letto con il sottofondo del pezzo, perché se è vero che ognuno sente e percepisce in maniera personale sensazioni ed emozioni, tuttavia i racconti sono così intimamente legati ai brani dai quali sono stati ispirati che sarebbe bello, utile e suggestivo spingere l’uscio e guardare al di là della parola per cercare una sintonia non impossibile con i sentimenti dell’autore, la malinconia, lo struggimento ma anche la dolcezza e l’amore.

Del resto Bergamaschi, che cura molteplici interessi, dalla narrazione alla ricerca musicologica, dalla didattica della storia alla semiologia, dalla pratica concertistica alla poesia, è anche un fine chitarrista jazz. Il suo gusto musicale e la sua narrazione costituiscono, perciò, un tutt’uno nel suo percorso artistico ed esistenziale, attingono alla medesima fonte, hanno lo stesso struggente svolgimento che ammalia l’ascoltatore e il lettore, attirandolo in una rete di incantesimi da cui non riesce a liberarsi.

Qua e là sono disseminati dei versi come ciottoli sui sentieri delle storie, che lungi dall’essere degli indebiti inserimenti avulsi dal contesto, rappresentano la naturale apoteosi della narrazione, la chiusura del cerchio. Musica di sottofondo, storie, poesia, piani dai confini indefiniti che si intersecano, si confondono, si compenetrano.

Sull’onda di alcune suggestive composizioni musicali, per lo più tratte dal prestigioso repertorio jazzistico, meravigliosamente riaffiorano dai più nascosti recessi del cuore storie e volti che si credevano definitivamente sopiti.

Tornano così a rivivere, talora con toccante malinconia talaltra su tonalità teneramente romantiche o piacevolmente calde e avvolgenti, persone, emozioni, paesaggi, oggetti e drammi custodi ciascuno di un proprio inconfondibile messaggio: per lo più affettivo, benché mai ne risulti esclusa una buona dose di riflessione discreta su un passato che con tutta evidenza ancora proietta la propria orma nel vivo presente, illuminandolo e spesso conferendogli il gusto pieno del mito.

Ogni cosa, dalla più comune e apparentemente insignificante alla oltremodo vistosa e sfrontatamente invadente, viene dal narratore indagata lungo gli imprevedibili percorsi di una ricerca interiore che non di rado sconfina, sia pur impercettibilmente, in un’interpretazione mistica ovvero magica dell’universo”. (dalla quarta di copertina).

Infine ancora qualche nota sull’autore

G. B. è nato a San Benedetto del Tronto il 18 giugno 1954, vive a Castrezzato (BS), dove insegna Italiano, storia e geografia presso la locale scuola secondaria di I grado.
Come chitarrista jazz, ha collaborato con numerosi musicisti dell’area bergamasco-bresciana, pubblicando tra l’altro due propri CD, “Sunny” e “Spleen” (cfr. Fly Fingers Duo) .
Ha pubblicato diversi saggi di argomento musicale ( http://www.adgpa.it/didattica.htm )
Ha infine indagato, nel contesto delle stimolanti performance live di alcuni fotografi italiani, le possibilità sinergiche musica/fotografia. Alcune riviste musicali hanno positivamente valutato la sua produzione.

Gianni Bergamaschi, La tromba di Miles e altre storie in punta di jazz, GAM Editore, pag. 189, euro 10,00

frates

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