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Protezione civile: è il grande giorno

30 mila euro per scrivere e applicare il piano di Protezione civile

venerdì 29 agosto 2014, di Peppe Florio


GRAZZANISE – 30 mila euro da investire subito per portare la protezione civile grazzanisana a standard di efficienza e possibilità: la Regione Campania, lo scorso 13 agosto, ha approvato la richiesta di finanziamento presentata dal comune a maggio. I fondi dovranno essere spesi per consentire l’applicazione e la diffusione dei piani di protezione civile, piano che attualmente manca al comune (un atto di indirizzo a riguardo, del dicembre 2012, non ebbe alcun seguito), costringendo i volontari ad operare in condizioni precarie, senza veicoli, attrezzature, divise, corsi di aggiornamento e senza precise direttive da fornire alla cittadinanza in caso di calamità.

A maggio scorso si era temuto anche di perdere i fondi, poiché la Regione chiese delle integrazioni al comune, che non aveva rispettato alcune richieste del bando. Le stesse motivazioni, infatti, hanno tagliato fuori la vicina Castel Volturno che, insieme a Torraca (in provincia di Salerno), è uno degli unici 2 comuni non ammessi.

Per Agostino Zampone, che da anni dirige i 12 volontari, sono diversi i punti su cui è urgente intervenire: prima di tutto acquistare un’automobile di servizio e un pick up con modulo antincendio per interventi su piccoli incendi o per iniziare a domare le fiamme in attesa dell’arrivo dei vigili del fuoco. Il punto è uno dei più discussi della gestione commissariale della dottoressa Vittoria Ciaramella, sotto la cui amministrazione, per ritardi tecnici, si sprecò la possibilità di ottenere alcune automobili dismesse dell’Esercito italiano a poche centinaia di euro. L’assenza di un veicolo proprio mette molte volte in difficoltà i volontari, che dovrebbero utilizzare un’auto comunale di cui, spesso, al momento della consegna, nessuno in comune sa dove siano le chiavi, e impedisce un lavoro costante di monitoraggio del territorio. Anche questa sera, in occasione della processione, gli operatori hanno annunciato che forse, come a Brezza, saranno senza macchina. Poi bisognerà pensare ad una sede realmente operativa ed attrezzata di telefono, radio e computer per le comunicazioni, a corsi di aggiornamento ed attrezzatura per i volontari (che hanno bisogno anche di divise più nuove e non logore) e a un piano di evacuazione per la gestione della cittadinanza in caso di emergenza.

Peppe Florio

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