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Politica, camorra e rifiuti: 7 in manette

Le mani di Angelo Grillo a Roccamonfina e Santa Maria a Vico: conniventi alcuni amministratori

martedì 2 dicembre 2014, di Peppe Florio


ROCCAMONFINA/MARCIANISE – Metti politica e camorra insieme e quello che ne uscirà, con ogni probabilità, saranno appalti truccati: nelle prime ore della mattinata odierna, nell’ambito di un’articolata indagine coordinata dai magistrati della Procura della Repubblica di Napoli - Direzione Distrettuale Antimafia, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 7 persone, di cui tre sottoposti alla custodia in carcere e quattro agli arresti domiciliari, in quanto resisi responsabili dei reati di turbata libertà degli incanti e corruzione, tutti aggravati dal metodo mafioso.

Le indagini, condotte attraverso intercettazioni telefoniche ed ambientali, riprese video, servizi di osservazione e pedinamenti, nonché riscontri di natura documentale, costituisce uno sviluppo di una più ampia attività di indagine relativa alle imprese di Angelo Grillo, legato al clan Belforte di Marcianise, nel corso della quale già sono stati eseguiti 56 arresti nei mesi scorsi.

Negli episodi presi in esame nel redigere queste ulteriori ordinanze, grande importanza assume il rapporto di interessi tra Grillo e il sindaco di Roccamonfina Letizia (Maria Cristina) Tari – per la quale pure sono scattate le manette - che, attraverso plurime violazioni di legge, previa assunzione di due persone e la successiva elargizione di un contributo di1000 euro alla locale proloco, ha affidato il servizio provvisorio di raccolta e smaltimento rifiuti urbani alle società "Ecosystem 2000 s.r.l." e "Fare l’ambiente", ditta di fatto di proprietà dell’“imprenditore” marcianisano.

Ad alcuni degli indagati viene contestata la violazione dei doveri di efficacia, imparzialità, parità di trattamento, trasparenza e proporzionalità nell’ambito dei loro uffici pubblici: la precedente ditta assegnataria del servizio di raccolta, riceveva mensilmente 22 mila 900 euro, prima di essere sostituita dalla Ecosystem 2000, di proprietà di Grillo, che elargiva lo stesso servizio per 25 mila euro.

La medesima misura cautelare è stata notificata anche ad Assunta Mincione, factotum e persona di fiducia di Grillo, che, secondo l’accusa, non solo avrebbe avuto un ruolo nei fatti di Roccamonfina, ma avrebbe concorso anche a turbare la gara d’appalto per la raccolta dei rifiuti nel comune di S. Maria a Vico e a corrompere amministratori pubblici di quel comune.

In manette anche il figlio di Grillo, Roberto, la convivente Anna Lauritano e il vicesindaco di Santa Maria a Vico, Ernesto Savinelli.

Nei guai anche un dipendente delle società di Grillo, Sergio Luciano, che, spendendo il nome del padre, alto ufficiale della Guardia di Finanza in congedo, ha contribuito illecitamente a far ottenere l’affidamento del servizio di raccolta di rifiuti solidi urbani del comune di Roccamonfina alle società di Grillo.

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