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Uno sfogo amaro

giovedì 22 agosto 2013, di redazione


Caro direttore le scrivo l’ennesima letter a vacant

Oggi, come ogni anno, qualcuno ha appiccato il fuoco a quel grosso groviglio di rovi, canne ed erba secca che si trova in fondo Via Guglielmo Marconi e dietro la mia modesta casa paterna (in pratica l’unica vera proprietà che hanno i miei genitori). Il vento era fortissimo e le fiamme si stavano dirigendo verso casa con un fumo che si è sparso in giro, perciò ho trovato mia madre (invalida con 9 ernie e alcuni mesi fa operata ad un cancro mammario) a tentare di spegnere il fuoco con una piccola pompa d’acqua. E’ stata fortunata perchè essendomene accorto sono corso con mio fratello e con i secchi abbiamo bagnato le staccionate e l’erba secca del mio orto e dietro casa. Inoltre una quercia secolare stava per bruciare se non avessimo bagnato le foglie secche intorno, le radici e il terreno. I pompieri sono stati chiamati e hanno detto che avevano ricevuto due telefonate ma alla fine non sono venuti! Sono anni che questo lembo di terra che ha più proprietari è lasciato all’incuria dei medesimi che non si mettono d’accordo e delle istituzioni che a suo tempo declinarono la responsabilità. E’ mai possibile che non esista un minimo di buon senso? Per risolvere le cose devi sempre ricorrere a protocolli e querele, visto che sono anni che ci hanno detto così? Ma sopratutto quello che mi stupisce è che si è perso anche quel senso di comunità che una volta era tipico delle nostre zone dove davanti al vandalo di turno molte persone si aiutavano a vicenda. Infatti solo un giovane che mi pare sia dei volontari del comitato di San Giovanni e alcuni vicini di casa hanno chiamato i pompieri, altri giovani e vicini stavano a guardare senza prendere un secchio d’acqua e aiutarci con i loro commenti.
Noto con tristezza che il nostro paese ultimamente sta peggiorando nel suo masochismo sociale e ritrova l’unità solo per i funerali, le messe, le cerimoniosità e le processioni... che dovrebbero essere un momento spirituale e di crescita e ultimamente neanche più per quello!!! Perchè talvolta prevale giudizio e ripicca, divisione, dispetto dove ognuno pensa al suo orticello.
Tutto questo mi lascia una profonda amarezza addosso.
Quel che mi preoccupa, stando lontano da casa, è la situazione dei miei genitori invalidi. Se non fossero stati in casa cosa sarebbe successo?

Tiziano Izzo

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