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Reggia di Carditello: adesso tocca alla Regione e allo Stato

giovedì 15 marzo 2012, di redazione


La Reggia di Carditello è ritornata agli onori, si fa per dire, delle cronache per il gesto eclatante del sindaco di S. Tammaro, Emiddio Cimmino, che si è sottoposto per alcuni giorni a uno sciopero della fame. Egli ha voluto richiamare in questo modo l’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni su uno scandalo che va avanti da decenni, ovvero dalla fine della seconda guerra mondiale, quando il Real Sito divenne di proprietà del Consorzio generale di bonifica del Bacino Inferiore del Volturno.
L’edificio e il terreno circostante caddero in uno stato di progressivo abbandono, preda di vandali e ladri che ne hanno depauperato il corredo artistico e monumentale.
Di recente il Tribunale di S. Maria CV ha disposto la vendita al migliore offerente del Real Sito a partire da un prezzo di 15.000.000 di euro. La prima asta è andata deserta ma nel prosieguo il prezzo potrebbe ulteriormente calare.
Proprio per scongiurare il pericolo che il Sito cada in mano ai privati Cimmino ha deciso di intraprendere la sua azione che ha avuto un primo risultato: è stato convocato dal Presidente della Repubblica.

Ma che cos’è il Real Sito di Carditello?
E’ un complesso costruito dall’architetto Francesco Collecini, allievo del Vanvitelli, per conto di Carlo di Borbone e destinato ad essere dimora di caccia e di svago ma anche fattoria per la riproduzione di razze equine e bovine pregiate.
La Reggia era circondata da oltre 2000 ettari di terreno, oggi in gran parte lottizzato e venduto, ed era immersa in uno scenario di boschi e pascoli. Ancora oggi la zona in cui è ubicata viene chiamata la Foresta, anche se di alberi nemmeno a parlarne.
Come si è accennato, nel corso dei decenni il complesso architettonico ha dovuto subire le offese dell’uomo più che del tempo, ma è ancora possibile preservarne quel che resta e restituirlo alla fruizione delle nuove generazioni.

Speriamo che i riflettori che si sono finalmente raccesi sul monumento borbonico, grazie al sindaco Cimmino, non si spengano nuovamente.

frates

Notizie tratte da Wikipedia. Le foto sono proprietà di Gennaro Mirra

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