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Energia elettrica per edifici in disuso?

Tra le voci della fattura anche il palatenda e presunti uffici a Brezza

martedì 10 febbraio 2015, di Peppe Florio


GRAZZANISE – Domenica scorsa il comitato “Senso civico” ha dedicato un intero comizio alla problematica del rapporto tasse-servizi e degli sprechi, proponendo quelle che sarebbero le loro proposte da concretizzare qualora dovessero ottenere il favore delle urne. Ma prima di sintetizzare il comizio (che tra l’altro è già disponibile su Youtube, grazie alla solerzia di Paolo Nardelli clicca qui), lavoro che faremo prossimamente, ci occuperemo, approfondendolo, di un problema toccato dal presidente del comitato, e candidato a sindaco, Enrico Petrella, nel corso del comizio: quello degli sprechi di energia elettrica.

Il comune, infatti, come è giusto che sia, paga al proprio gestore la fornitura della corrente elettrica: il problema è che nella fattura della Edison Energia [che trovate in allegato all’articolo], relativa quasi esclusivamente al periodo gennaio-ottobre 2014 compaiono anche edifici inutilizzati, per i quali i cittadini continuano a pagare e altre situazioni su cui da piazzetta Montevergine dovrebbero porre più attenzione. Ma vediamo uno ad uno tutti gli immobili dell’elenco.

  Per il campo sportivo di via Motta, la cui recente riapertura ha finalmente restituito a Grazzanise almeno una piccola realtà calcistica il comune ha pagato 1162 euro.

  Per il palatenda di via Tonneta, chiuso dal marzo del 2013, in cui per mesi e mesi, nonostante le segnalazioni, sono rimaste accese le luci degli spogliatoi, il comune ha pagato 50 euro: una cifra certo irrisoria, quasi risibile, ma che diventa un affare serio se li si spende per una struttura inutilizzata e non si ha liquidità per finanziare altri piccoli progetti.

  Il plesso scolastico don Milani, che ospita la scuola primaria, è costato al comune 609 euro di energia elettrica, mentre – e questo è un dato evidenziato anche da Senso Civico – il plesso “Gravante” che ospita la scuola secondaria (e, non essendo quell’ala dell’edificio citata altrove, anche la sede associata dell’Itis “Falco”) e che, in dimensioni non è molto dissimile dal “don Milani”, paga 1615 euro.

  Per il plesso che ospita la scuola dell’infanzia “Vittorino da Feltre”, invece, il comune ha speso 204 euro, mentre 512 sono stati spesi per l’istituto “Pestalozzi” di Brezza.

  457 euro, invece, sono andati ad un capitolo denominato “chiesa”. Stando ad alcune fonti, farebbe riferimento alla villetta comunale del campanile di Montevergine, dove sorge il monumento alla Madonna di Fatima e non alle strutture che fanno capo alle parrocchie per le quali, a quel che sappiamo, provvedono i parroci. Eventuali precisazioni a riguardo da parte del comune o delle parrocchie, saranno ben accette.

  92 euro, invece, sono andati a dei presunti “Uffici di Brezza”. Considerando che non può trattarsi della “Pestalozzi” e che il cimitero viene citato altrove, che si tratti forse delle stanze che ospitavano la polizia municipale e alcuni uffici comunali, ma ormai in disuso da tempo?

  179 euro, invece, sono stati spesi per uno stabile denominato “biblioteca”. Vogliamo credere – e sperare – che con “biblioteca” si indichi tutto lo stabile di piazza Roma, che un tempo ospitava la biblioteca (ormai chiusa), che fino a pochi giorni fa ospitava il circolo polivalente per anziani (chiuso fino a data da destinarsi), e che è ancora sede della Protezione civile (su questo punto andrebbe sviluppato un ulteriore articolo, come faremo a breve) e della Croce rossa.

  A rappresentare una delle tante acme della tabella di pagamento, la voce “via C. Battisti?” (punto interrogativo dell’autore della tabella: e infatti neanche loro sembrano crederci). Non è chiaro a cosa faccia riferimento, visto che l’illuminazione di quella strada fa capo ad un’altra voce di bilancio. Ciò che è chiaro sono i 391,50 euro spesi.

  18 mila 395 euro, invece, sono stati destinati alla pubblica illuminazione del prolungamento di via Oberdan, IV traversa Eufemia, via Sant’Andrea, via Capua, Borgo Appio, Cimitero e via Oberdan (entrambe solo per il periodo settembre-ottobre), di via Alberolungo, via Cesare Battisti e via Annunziata (solo ottobre).

  5 mila 041,50 euro, infine, sono andati ai vari impianti di sollevamento: V traversa Battisti, via Motta, via Alberolungo e via Capua, del “torrino” a Brezza (per il periodo settembre – ottobre), e per l’impianto di via Sambuco e via Cupa (per il mese di ottobre). Nello stesso capitolo, anche le spese per il funzionamento del depuratore di Brezza nel mese di ottobre.

Il totale suona come 28 mila 708 euro, che in realtà sono poco più di 4 euro a cittadino, un pacchetto di sigarette, una cifra irrisoria, quasi risibile, ma che ha però il sapore amaro dei disagi quotidiani, delle strutture chiuse, dell’illuminazione malfunzionante, dei semafori spenti, delle strade allagate, dei pali caduti, degli efficientamenti energetici di cui si parla da anni.

Peppe Florio

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