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Le responsabilità dei cittadini nel degrado ambientale (I)

Testimonianze fotografiche choccanti

sabato 1 ottobre 2011, di redazione


Stavamo preparando questo articolo quando ci è pervenuto il comunicato stampa del movimento politico "Senso Civico" appena pubblicato. E’ un puro caso che ci si interessi contemporaneamente dello stesso argomento da due prospettive diverse ma che testimoniano la gravità della situazione ambientale e l’urgenza di misure idonee a sanarla.

Grazzanise - Si susseguono a intervalli regolari iniziative di scuole e associazioni (a volte del Comune) finalizzate alla sensibilizzazione ecologica dei cittadini.
Iniziative meritorie, soprattutto quando sono indirizzate verso le fasce giovanili della popolazione e siano supportate da azioni concrete dell’amministrazione della cosa pubblica che mostrino fattivamente come si passi dalle chiacchiere ai fatti.
Tuttavia c’è ancora molta strada da fare nell’educazione civica. Lo spettacolo di strade urbane e della immediata periferia sta a testimoniare che non ancora e non sempre il senso civico ha pervaso le azioni quotidiane.
In un articolo precedente abbiamo richiamato la responsabilità del singolo cittadino nel mantenere pulito l’ambiente ma anche il torbido intreccio con le responsabilità dell’amministrazione.
Il comportamento scorretto si manifesta sia in semplici gesti (come buttare cartacce per terra) che in azioni più gravi, passibili di sanzioni da codice penale.
Non c’è niente da fare. Un comune (specie coi tempi che corrono) non può farcela da solo se i cittadini non collaborano. E cittadini irresponsabili e incivili non possono pretendere che un comune assolva a tutti i propri doveri.
Non è possibile che le strade, il giorno dopo la pulizia siano invase da cartacce e bottiglie abbandonate. Non è possibile che la periferia soffochi sotto cumuli di immondizia, di ingombranti e di scorie edili.
Chi contribuisce a un tale scempio è responsabile di disastro ambientale e di attentato alla salute pubblica. E non aggiungiamo altro.

Le foto che pubblichiamo parlano da sole. In questa prima tornata diamo conto del degrado della località Funno. A seguire mostreremo la situazione nelle altre periferie del paese nella speranza (vana?) di suscitare nei responsabili di tale disastro un barlume di vergogna e nei cittadini un moto di ribellione morale.
Qualche giorno fa si leggeva sul manifesto del comune, in occasione dell’iniziativa “Puliamo il mondo”, che il Volturno è un sito di importanza comunitaria. Bene, sulle sue rive si consumano quotidianamente delitti ecologici, non da parte di forestieri ma dai nostri concittadini che dovrebbero avere tutto l’interesse a un ambiente pulito e salubre. Trattandosi di un sito comunitario è forse necessaria una polizia comunitaria? Dei ‘Ranger’?
Padre perdona loro che non sanno quello che fanno.

frates

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