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Reflex: Viaggio mentale attraverso la fotografia

Tutto pronto per la mostra organizzata dalla Teens’ Park

mercoledì 25 agosto 2010, di redazione


GRAZZANISE – Un nuovo evento si aggiunge alla lista di quella che qualcuno ha osato addirittura definire “la settimana della cultura, dell’ arte e della fede”. E’ “Reflex”, la mostra collettiva di fotografia organizzata dall’associazione giovanile culturale “Teens’ Park Grazzanise”, nell’ambito dell’evento “Percorsi d’arte” nato dalla collaborazione e dalla sinergia con l’altra importante associazione culturale del territorio “Tre Grazie”, finalizzato alla creazione di diversità e di novità in ambito artistico.
E infatti mancano davvero poche ore all’inaugurazione della mostra, che avrà luogo all’interno della chiesa San Giovanni Battista, messa a disposizione dal parroco Can. don Giuseppe Lauritano, e che inizierà alle 19.30 di domani, protraendosi durante tutte le serate fino alle 22 del trentuno agosto prossimo.
Sarà possibile intraprendere un viaggio mentale – sostengono i giovani organizzatori, guidati dal presidente dell’associazione Antonio Nardelli – attraverso le riflessioni estrapolate dalle opere di due fotografi locali, l’affermato Giovanni Izzo e il giovane talento Emiliano Raimondo, e della beneventana Concetta Parisi.
Nelle intenzioni di Nardelli e dei suoi, infatti, c’è quella di suscitare nell’osservatore riflessioni profonde il gusto verso il concetto di bellezza, allo scopo di riaffermare una concezione di bello in contrasto con quella post-moderna, utilitaristica e commerciale, abituando l’occhio alla bellezza semplice, come può essere quella della luce, delle architetture dimenticate, le spiagge o le piazze, nello stile di un Giorgio De Chirico, soggetti questi che, come sostengono dalla “Teens’ Park”, si inseriscono in una società quasi orwelliana, con i suoi prototipi fissi e senza personalità.
Il tutto attraverso la fotografia, la più giovane delle arti, colei che - concludono gli organizzatori - può far comprendere meglio la realtà osservata attraverso il terzo occhio edoardiano e pirandelliano”.

Giuseppe Florio

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