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3^ Lezione del corso di Generazione Azzurra

martedì 28 giugno 2011, di redazione


Cancello ed Arnone – A gonfie vele gli incontri di Generazione azzurra con la Formazione Politica. La 3^ lezione svoltasi venerdì 24 giugno 2011, sempre nell’oratorio della Parrocchia Maria SS. Assunta in cielo, ha affrontato la tematica “Immigrazione: Lo Stato e la Politica” ed il relatore è stato l’avvocato Raffaele Ambrosca.
Al nutrito gruppo di giovani ed ai molti ospiti provenienti dalla vicina Capua, l’Avvocato Ambrosca ha spiegato che , la tendenza dei movimenti migratori assume un carattere “sistemico” (tende cioè a collocarsi all’interno di sistemi con specifiche caratteristiche geopolitiche e politico-economiche) appare oggi, ancor di più, posta in discussione da molteplici elementi di imprevedibilità nonché dalla moltiplicazione e dall’accelerazione delle interconnessioni che caratterizzano il mondo della “globalizzazione”. In questo senso i processi migratori costituiscono una componente essenziale dell’attuale disordine internazionale. Sono evidenti, e ampiamente sottolineati i fattori “oggettivi” alla radice delle migrazioni contemporanee (i plateali squilibri nella distribuzione della ricchezza fra i molti nord e i molti sud del mondo, la miseria, la fame, le carestie, le catastrofi ambientali, le guerre). Ma un’analisi di questi processi condotta dal punto di vista del concetto di cittadinanza, “un osservatorio collocato in basso”, da cui “si guarda non al sistema ma alle persone” dovrebbe proporsi in primo luogo di evidenziare le determinazioni soggettive che sono alla loro base, le specifiche domande di cui sono portatori i migranti. Si può dire in questo senso, raccogliendo tra l’altro le sollecitazioni provenienti da un’ampia ricerca storica sulla mobilità del lavoro nel capitalismo, che quel che unifica, a un livello evidentemente molto astratto, i comportamenti delle donne e degli uomini che optano per la migrazione è la rivendicazione e l’esercizio pratico del diritto di fuga dai fattori “oggettivi” a cui si è fatto sinteticamente cenno. L’accento posto sul “diritto di fuga” permette d’altro canto, almeno sul piano concettuale, di superare quella distinzione fra migranti e “profughi” che gli stessi sviluppi “oggettivi” più recenti hanno per parte loro posto in crisi.
La libertà di movimento è stata di recente definita “il principale fattore di stratificazione” nelle società contemporanee e uno dei criteri fondamentali attorno a cui si definiscono le nuove gerarchie sociali. In questo senso deve essere sottolineata la circostanza che a fronte della concreta rivendicazione del diritto di fuga da parte dei migranti si assiste oggi a una tendenza alla proliferazione e al “riarmo” dei confini contro donne e uomini in fuga dalla miseria, dalla guerra, da tirannidi sociali e politiche.
Tuttavia, oggi si assiste a come stanno cambiando le destre, specialmente nel nordeuropa, puntando essenzialmente su due parole d’ordine: la fine del multiculturalismo e una difesa incondizionata dello stato sociale dalla ‘minaccia’ degli immigrati. La Francia dal canto suo ha già chiuso le frontiere.
Così stando le cose, nonostante i grandi sforzi effettuati sino ad ora l’Italia è, ormai al collasso totale.
Intanto il papa, Benedetto XVI dice: “Chi arriva ha bisogno di pane, libertà, giustizia e diritti” ”Vi chiedo di essere generosi, accoglienti, solidali, e soprattutto comunicatori della bellezza della fede. Tanti uomini, donne e giovani vengono a contatto con il nostro mondo, che conoscono superficialmente, abbagliati da immagini illusorie, e hanno bisogno di non perdere speranza, di non barattare la loro dignita’. Hanno bisogno di pane, di lavoro, di liberta’, di giustizia, di pace, di veder riconosciuti i propri inderogabili diritti di figli di Dio”.
“L’Italia – ha aggiunto il Pontefice – ha sempre offerto ai popoli vicini e lontani la ricchezza della sua cultura e della sua fede, della sua arte e del suo pensiero. Oggi voi laici cristiani siete chiamati ad offrire con convinzione la bellezza della vostra cultura e le ragioni della vostra fede, oltre che la solidarieta’ fraterna, affinche’ l’Europa sia all’altezza delle presente sfida epocale”.
Ma la politica in quale modo reagisce? Immigrazione, la legge Bossi-Fini Entra in Italia solo lo straniero che ha già in tasca un contratto di lavoro; diminuzione da tre a due anni della durata del permesso di soggiorno; introduzione di un reato per il clandestino che rientra in Italia nonostante sia stato espulso; abrogazione della figura dello sponsor; sanatoria per colf e badanti irregolari: impronte ai lavoratori extracomunitari. Questi i cardini della legge Fini-Bossi sull’immigrazione.

Ecco i principali punti della legge.
PERMESSO DI SOGGIORNO: viene concesso solo allo straniero che ha già un contratto di lavoro. Le ambasciate e i consolati italiani fungono quindi da uffici di collocamento, cercando di soddisfare le richieste di imprese e di famiglie alla ricerca di colf. Il permesso di soggiorno dura due anni; se nel frattempo lo straniero ha perso il lavoro deve tornare in patria, altrimenti diviene irregolare.
COLF E BADANTI: è possibile sanare una colf a famiglia nonché un numero illimitato di badanti purché venga certificato la presenza di anziani o disabili che ne hanno bisogno. La denuncia (dichiarazione di emersione) deve essere presentata entro due mesi dall’entrata in vigore della nuova legge alla Prefettura-Ufficio territoriale del Governo competente per territorio.
RICONGIUNGIMENTI: Il cittadino extracomunitario, in regola con i permessi, può chiedere di essere raggiunto dal coniuge, dal figlio minore, o dai figli maggiorenni purché a carico e a condizione che non possano provvedere al proprio sostentamento. Già il Senato aveva detto di no ai parenti entro il terzo grado, oggi la Camera ha introdotto alcune novità: potranno entrare in Italia i genitori degli extracomunitari a condizione che abbiano compiuto i 65 anni e se nessun altro figlio possa provvedere al loro sostentamento.
IRREGOLARI: l’irregolare (cioè una persona con documenti ma senza permesso di soggiorno) viene espulso mediante “accompagnamento alle frontiere”, cioè viene materialmente messo su un aereo o una nave che lo riporta in patria.
CLANDESTINO: il clandestino (colui che non ha nemmeno i documenti di identità) viene condotto in appositi Centri di permanenza fino a 60 giorni, durante i quali si cerca di scoprirne l’identità per poterlo rimandare in patria. Se non ci si riesce, al clandestino viene “intimato” di lasciare il paese entro tre giorni (attualmente entro 15 giorni).
IMPRONTE DIGITALI: è l’ultima proposta del centrodestra: a tutti gli stranieri che chiedono il permesso di soggiorno vengono prese le impronte, per poterlo riconoscere se contraffà i documenti.
REATO D’ INGRESSO CLANDESTINO: un extracomunitario che rientra in Italia clandestinamente dopo un’espulsione, compie un reato che lo condurrà in prigione.
MINORI: I minori non accompagnati da nessun parente che sono ammessi per almeno tre anni a un progetto di integrazione sociale e civile di un ente pubblico o privato. Avranno il permesso di soggiorno al compimento dei diciotto anni. Una volta maggiorenne sarà l’ente gestore del progetto a dover garantire e provare che il ragazzo si trovava in Italia da non meno di quattro anni, che aveva seguito il progetto di integrazione da non meno di tre, che ha una casa e che frequenta corsi di studio oppure lavora. O, ancora, che è in possesso di un contratto di lavoro anche se non ha ancora iniziato l’attività. I permessi di soggiorno rilasciati a minori ed ex minori dovranno essere sottratti alle quote d’ingresso definite annualmente.

- Questa la sintesi dell’incontro odierno, ma ovviamente l’argomento è molto vasto e coinvolge la politica, la morale, la religione , il sociale, la solidarietà, l’umanità, l’economia e globalmente la vita dell’uomo – ha concluso Ambrosca.
Domani, martedì 28 luglio, si passerà ad un’altra tematica, ossia “L’Organizzazione di una campagna politica elettorale e rapporto con i media” . Di questo argomento ci parlerà una Società di Marketing.

Matilde Maisto

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