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Immigrati: la via della concertazione

venerdì 8 ottobre 2010, di redazione


L’ex sindaco Mario Luise, dopo un primo intervento, torna sul problema dell’immigrazione, esortando tutti alla responsabilità e alla concertazione per ricercare delle soluzioni soddisfacenti.

CASTELVOLTURNO - La delirante replica di Scalzone alla mia analisi socio-poltica sul fenomeno dell’immigrazione a Castelvolturno, è il tentativo di coinvolgermi in una polemica personale, perché di politico non ha niente. E’ evidente che il dibattito delle idee e il confronto di posizioni dissenzienti, sono aspetti dialettici a lui sconosciuti.

Il sindaco non ha saputo cogliere l’occasione che gli si offriva di fare una ragionata riflessione sulle opposte valutazioni, e si è lasciato - come sempre - trascinare da una smaniosa e infantile polemica contro di me che, per diffamazione, calunnie e falsità, sfiora il ridicolo. Non è la prima volta che fa questo: probabilmente l’ esperienza di governo locale da me vissuta, gli risulta un termine di paragone che lo schiaccia e lo ossessiona. Così facendo, però, ha voluto confermare le distanze che ci dividono, e che lo vedono sempre più regredire. Per questi motivi ritengo chiuso l’argomento con lui.

Ma chi avesse motivo di fare controlli seri sulle mie gestioni - in tanti anni ho sempre dovuto rendere conto: me lo posso consentire! - può attingere agli atti comunali, oppure rivolgersi a fonti autorevoli della cultura e della politica, che hanno ben storicizzato una inedita esperienza. A cominciare dalla Rivolta Popolare del ’69, svillaneggiata con impareggiabile cecità culturale.
E, per quanto riguarda me, può andare anche in Procura…
E con questo, basta! Passiamo alle questioni serie.

Il problema che avevo introdotto, dunque, è relativo ai due aspetti fondamentali del fenomeno immigrazione: solidarietà e repressione. Quale dei due è il sistema migliore per ottenere un risultato serio e duraturo? Ho già espresso valutazioni su entrambi nel precedente articolo. Ora mi sembra il caso di aggiungere che, dato il carattere sopranazionale del problema, Castelvolturno rischia di rimanere isolato con le sue posizioni estreme e disperanti, e di non avere il consenso necessario per risolverlo adeguatamente. E di non risolverlo per colpa dell’amministrazione.

Si dà il caso che lo stesso centrodestra nazionale, non abbia le posizioni oltranziste di una volta. Nemmeno più la Lega! Non resta che Forza Nuova che cerca di speculare sui problemi seri dei cittadini allo scopo di fare qualche tessera. Già l’opinione pubblica, a tutti i livelli, ha espresso un inappellabile giudizio su tante improvvide iniziative e dichiarazioni dell’amministrazione. Adesso si rischia di rimanere soli e di essere sommersi dallo scherno nazionale.

Quando nel precedente intervento ho richiamato le mie modeste esperienze, ho posto in evidenza che i risultati ottenuti, non furono solo merito della mia amministrazione, ma di una sinergia dal basso verso l’alto, che mobilitava il governo, il ministero, la prefettura, le forze dell’ordine, la chiesa, le associazioni di volontariato civili e religiose. Tutti uniti tutti con gli stessi obiettivi condivisi. Allora si faceva così anche per i progetti di sviluppo.

Ricordo di quando gli organizzatori del dissenso locale - nonostante gli evidenti risultati - sfilavano sulla Domiziana con un grande striscione: VIA NOGARO VIA LUISE. Non ero, come si vede, assolutamente solo, e il vescovo Nogaro si prodigò al massimo per fare opera di apostolato e per dare concretamente una mano. Attualmente anche il vescovo Schettino sta facendo altrettanto.

Può sembrare una esagerazione - quando si danno i numeri il rischio si corre! - ma fu anche grazie alla Chiesa se molti immigrati si trasferirono a Caserta, in varie località della provincia, e verso il Trentino, che offriva più lavoro stabile. Il numero si ridusse a poche migliaia. Questa politica non si tradusse, però, in consenso elettorale. Si sa che il riordino dei problemi sociali, e lo stesso recupero della legalità, alienano il consenso elettorale. Ma si deve fare!

Siamo tutti d’accordo, allora, che il problema va risolto. Ma, a chi conviene questo isolamento in cui siamo stati catapultati? La mia opinione è che, ancora una volta, occorre aggregare tutte le forze responsabili, senza disprezzo e disdegno per nessuno, perché solo con la concertazione può essere raggiunto un risultato soddisfacente per Castelvolturno.

Voglio anche ribadire che le proprie opinioni vanno sempre espresse e portate all’esterno, senza timore alcuno, perché Castelvolturno ha veramente le energie e l’equilibrio per riprendere quota. Me lo confermano le adesioni che ricevo da organizzazioni e associazioni provinciali e locali, dalla stampa, e da privati cittadini, ad un dibattito che era rimasto sommerso.

Mario Luise

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