Consiglio Comunale sul termovalorizzatore

S. MARIA LA FOSSA – Ferdinando Giordano, vice sindaco del piccolo centro del basso Volturno, commenta in questi termini l’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri del 9 febbraio scorso con la quale si sancisce l’avvio dei lavori per il termovalorizzatore e, contestualmente le procedure per l’impatto ambientale. Cosa accadrà, se esso fosse negativo? Si fermeranno i lavori? Si sono chiesti molti tra i consiglieri comunali riuniti per un consiglio straordinario sulla questione. “A me pare – dice Giordano – che quella ordinanza sia ridicola . I lavori iniziano. Poi sapremo della Via. Non sarebbe stato opportuno conoscere prima la valutazione dell’impatto ambientale?”.

Ma il parere sul termovalorizzatore è cambiato?

“Noi confermiamo – dice il vicesindaco – la nostra piena contrarietà. Di fronte all’OPCM pretendiamo - come lo stesso Bertolaso ebbe ad assicurarci – che sia presente un rappresentante del Comune nell’iter per la Via. Su questa base, cioè quella della condivisione del procedimento, dell’informazione ai cittadini, del ruolo attivo del Comune, nel consiglio comunale si è raggiunta una intesa con la minoranza. E’ nato un gruppo di lavoro che si propone di informare la popolazione di tutti i passaggi, di creare le condizioni per incontrare il Ministro dell’Ambiente per evitare gli errori del passato. Voglio solo dire che, a dispetto delle promesse, anche questa volta l’ordinanza ci è caduta in testa senza che neppure fossimo avvertiti o comunque infornati”.

“La scelta di quest’area per il termovalorzzatore – dice Luigi Russo, consigliere comunale di opposizione – è contraria al decreto legislativo che individua questa zone come area Dop. Dopo aver ribadito, perciò, la nostra contrarietà, occorre che il Comune sia presente anche nel nuovo scenario delineano dell’OMPC per non stare a guardare. Così, su sollecitazione del gruppo di minoranza “Città Futura” abbiamo sollecitato una riunione straordinaria del Consiglio. L’ordinanza rappresenta una contraddizione perchè sancisce contestualmente l’avvio dei lavori e delle procedure per la Via. Cosa accadrà se la Via sarà contraria? Si tratta di una contraddizione enorme. Il nostro intendimento è stato quello di verificare se il comune fosse informato. Il sindaco ci dice di no, malgrado i protocolli d’intesa firmati e gli incontri in Prefettura e con il Commissario di Governo. Il comune, ad oggi, non è in possesso degli atti relativi all’opera. Da qui la richiesta di un nostro coinvolgimento nella Via. Il Governo parla spesso di concertazione. Noi l’attendiamo”.

Russo torna anche al passato: "sono convinto che tutto nasce da quel documento che firmò il sindaco il 16 gennaio del 2001. Comunque ora si tratta di capire”. Dunque maggioranza e minoranza convergono su un obiettivo: la creazione di un gruppo di lavoro formato da Ferdinando Giordano e Franco Cepparulo per la maggioranza e Nicolino Federico e Luigi Russo per la minoranza. L’obiettivo? “Rivisitare in ordine cronologico – dice Russo -la documentazione in possesso del Comune e contestare che non siamo stati infornati. Ma anche dare un contribuito a priori.. Al di là dell’OPCM ribadiamo la contrarietà al termovalorizzatore qui e intendiamo assumerci la nostra responsabilità per salvaguardare il cittadino”.

GIAMMICHELE ABBATE