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Giunto il tempo di “aroppo ‘a Maronna”, è il momento di Marcello Vaio

Vaio: qualche settimana per decidere il mio futuro politico

Nelle prossime settimane tasterà il terreno e deciderà sul da farsi, da sindaco o consigliere

venerdì 12 settembre 2014, di Peppe Florio


GRAZZANISE – Giunto il tempo di “aroppo ‘a Maronna”, è il momento di Marcello Vaio che, venuti meno gli impegni da presidente del comitato festeggiamenti, si dedica alla politica in vista delle elezioni di primavera.

La notizia della sua volontà di creare una propria lista da sindaco ci era stata data per certa e addirittura ci sarebbe stata anche qualche telefonata, ma parlando con l’ex sindaco ed ex consigliere di minoranza con “Nuovi Orizzonti”, questa certezza è venuta a mancare almeno in parte.

Archiviato il progetto di Federico Conte, che nel 2010 lo vide in consiglio comunale, è il momento di pensare al futuro: “mi prenderò i prossimi 20-30 giorni per vedere se riuscirò a trovare persone con cui intavolare un discorso di amministrazione del paese, come sindaco o consigliere. In caso contrario – continua Vaio – me ne starò a casa e appoggerò indirettamente (con il proprio non indifferente pacchetto elettorale, che si avvicina alle 300 schede: sì, è una logica feudale e antiquata anche per chi scrive, ma è quella che meglio riesce a descrivere la realtà locale ndr) chi riterrò il meno peggio per il paese”.

Ma con chi, tra i movimenti già esistenti, potrebbe intavolarsi questo discorso?
In teoria, se si scarta “Campi stellati” di Domenico D’Elena, che ha chiuso le porte a chi è stato in consiglio comunale dal 2000 ad oggi, e “Nuovi Orizzonti”, con cui la love story sembra ormai essere terminata, tutti gli altri potrebbero essere degli alleati. Sicuramente non sarà il colore politico a compromettere gli accordi, dato che non sarebbe la prima volta che Vaio crei un gruppo con elementi di centro-sinistra (si pensi già solo a Nuovi Orizzonti) e visto che, a centro-destra, se si esclude D’Elena e Conte, non pare esserci ancora carne a cuocere. Considerare Vito Gravante di centro-destra in virtù del proprio appoggio, lo scorso anno, a Forza Italia, appare “rischioso”, a causa della “volubilità” politica del medico, passato in pochi anni dall’area di sinistra del Partito socialista al progetto berlusconiano e che ora si dice “svincolato”.

E con il Pd del nipote Rosario Ciliento?
Rosario non sarà un interlocutore privilegiato: è uno come gli altri. Ha avviato questo progetto autonomamente e sicuramente non sarò io a condizionare lui né lui me”. Sul Partito democratico locale, poi, l’opinione di Vaio è piuttosto diffidente: “io voglio avviare un progetto per amministrare il paese; questi sono anni che non fanno che litigare tra di loro: se eletti, riuscirebbero ad amministrare o continuerebbero a litigare?” chiosa il geometra.

Peppe Florio

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