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Elezioni europee: per cosa votiamo?

lunedì 3 giugno 2024, di redazione


Tra il 6 e il 9 giugno 2024 si torna a votare per l’elezione del Parlamento Europeo. All’Italia spettano 76 dei 720 deputati, in proporzione della sua popolazione. Votare, come sempre, è importante. Innanzitutto è un diritto per la cui conquista tanti hanno lottato e sono addirittura morti. Il voto è la massima espressione dell’esercizio democratico da parte dei cittadini per dare un indirizzo alla politica e alle istituzioni, in questo caso a tutta l’Unione. Mai come in questo momento le elezioni europee sono state importanti, in considerazione della grave situazione internazionale, per cui il voto deve essere ben ponderato oltre che espresso dal maggior numero possibile di cittadini.
Quali sono i poteri del Parlamento Europeo? Essi si esprimono in tre procedure, quella ordinariamente legislativa (in materia di immigrazione, trasporti, energia, clima, ambiente, protezione dei consumatori, ecc.), quella di approvazione (ad esempio sull’adesione di nuovi Stati o su accordi commerciali con paesi terzi) e, infine, quella consultiva (ed esempio su concorrenza e politica estera).
Il voto serve a determinare, naturalmente, il peso dei vari schieramenti e, di conseguenza, la guida della Commissione che è il braccio esecutivo dell’UE.

Purtroppo in questa fase pre-elettorale il tema Europa è stato poco o punto trattato. I partiti hanno polemizzato, si sono scontrati e insultati su questioni insignificanti o marginali evitando i problemi che stanno a cuore ai cittadini. In questo hanno trovato un utile alleato nei mezzi di comunicazione che non hanno spiegato a dovere quale è la posta in gioco in questa consultazione e quali sono i punti distintivi di ogni schieramento.
Insomma si va a votare all’oscuro delle ragioni vere dell’appuntamento. Cosa pensano i partiti sull’argomento Europa, quale è la loro posizione sui temi più caldi, come intendono agire nel futuro Parlamento?
Ci sono delle domande che contengono un vero e proprio discrimine. Più o meno Europa? Più o meno integrazione? Abolizione o mantenimento del diritto di veto? Difesa comune o difesa nazionale? E tante altre. Detto in altri termini: dare o no al Parlamento Europeo più poteri e più settori di legislazione? Trasformare o no la Commissione in un vero governo? Procedere a una maggiore integrazione avendo come obiettivo finale gli Stati Uniti d’Europa o perpetuare il ruolo degli Stati, un’Europa delle Patrie di gollista memoria ma di esacerbato aggiornamento. Decisioni prese a maggioranza o mantenimento del diritto di veto? Sono soltanto alcuni dei temi sui quali saranno chiamati a decidere i rappresentanti che manderemo a Bruxelles. Dal nostro voto dipenderà perciò il futuro dell’Unione, cioè di noi tutti.
Non è nostro intento quello di suggerire alcunché se non esortare a un voto consapevole, non condizionato dai fatti interni ma in linea con la nostra concezione di Europa e delle nostre aspettative.

frates

La composizione del Parlamento uscente è tratta da https://results.elections.europa.eu/it/

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