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"Napoli 1799", un nuovo successo della Compagnia F. Baracca

lunedì 17 marzo 2008, di redazione


Ferdinando I di Borbone, Re delle Due Sicilie, già Ferdinando IV come Re di Napoli e Ferdinando III come Re di Sicilia, terzogenito di Carlo III di Spagna, salì al trono di Napoli ancora bambino e governò per otto anni sotto la guida del Consiglio di Reggenza, controllato dal Ministro Bernardo Tanucci. Nel 1768 sposò la figlia di Maria Teresa d’Austria, Maria Carolina, che esercitò una notevole influenza su di lui e lo spinse a sostituire Tanucci con il Ministro inglese John Francis Edward Acton.
Durante la Rivoluzione Francese aderì alla coalizione contro la Francia, e dal 1799 prese parte alla seconda delle guerre napoleoniche.
Nello stesso anno i francesi occuparono Napoli e instaurarono la Repubblica Partenopea. Ferdinando si rifugiò a Palermo, finché un composito "Esercito della Santa Fede" formato da truppe regolari, contadini e briganti guidati dal Cardinale Fabrizio Ruffo, non riconquistò la città.
Rientrato a Napoli, il Re scatenò una dura repressione, stroncando nel sangue il generoso quanto mal condotto tentativo di organizzazione democratica dello Stato operato dai patrioti repubblicani.

Su questa base storica è stato impiantato lo spettacolo teatrale in due atti "Napoli 1799" tratto dalla commedia "Scetate Maestà..." di A. Addati e G Di Paolo, con adattamento e regia di Raffaele Di Luna, replicato ieri sera dalla Compagnia "F. Baracca" presso il teatro dell’Aerobase Romagnoli di Grazzanise a beneficio di alcune Associazioni del territorio tra cui la Tre Grazie.

Lo spettacolo, una sequenza di quadri come artificio scenico per dare movimento alla narrazione, è stato preparato in cinque mesi di duro lavoro, come ha sottolineato R. Di Luna, da un folto gruppo di attori, militari e civili e ha messo in evidenza, al di là del contenuto, una accorta, precisa, particolareggiata, armonica direzione che si è espressa al meglio soprattutto nelle scene di massa. Ne è risultato un prodotto godibile, mai pesante, in grado di catturare l’attenzione dello spettatore senza mai stancarlo.

Ricche ed eleganti le scene approntate da Polidesign di Limatola, i costumi dello Studio Danza di Casagiove, ottimo il gioco delle luci e dei suoni della Euroservice di Marcianise, con il supporto di alcuni pezzi classici della Nuova Compagnia di Canto Popolare.
Un plauso, dunque agli attori che si sono tutti ben comportati e alla Direzione Artistica del Mag.re Giuseppe Casapulla che supporta da vari anni in modo impeccabile questo tipo di eventi a beneficio della cultura e della solidarietà. Infatti, a margine degli spettacoli, vengono raccolti fondi per iniziative benefiche.

Per concludere è doverosa una citazione nominativa del folto gruppo di interpreti: Massimiliano Malasomma, Mario Cafaro, Marinella Carbone, Valerio Bianco, Mariano Lampedusa, Luca Giordano, Ernesto Esposito, Antonio Cannata, Enza Albano, Anna Gravante, Gerardo Cerone, Anna Ippolito, Sonia Stabile Palminiello, Rosa Florio, Anna Maria Albano, Angela Causa, Pasqualina Ferraro (era assente Giovanna Zampone).
Ma una menzione particolare va a Raffaele Di Luna, che oltre alla regia si è accollato la parte di ben quattro personaggi, molto ben caratterizzati, risultando un vero mattatore della scena.

franco tessitore

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