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Terra dei fuochi, il decreto è legge

mercoledì 5 febbraio 2014, di redazione


L’Assemblea [di Palazzo Madama] ha approvato definitivamente il ddl n. 1275 di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 10 dicembre 2013, n. 136, recante disposizioni urgenti dirette a fronteggiare emergenze ambientali e industriali e a favorire lo sviluppo delle aree interessate.

Il provvedimento, che affronta le emergenze ambientali e industriali nella Terra dei fuochi e negli impianti dell’Ilva di Taranto, annovera, tra le principali novità, le misure per la sicurezza agroalimentare in Campania, gli interventi di monitoraggio, la previsione di principi di trasparenza e concorrenza negli interventi di bonifica, l’introduzione del reato di combustione illecita dei rifiuti, l’utilizzo dei beni confiscati alla criminalità a fini di bonifica, la proroga delle gestioni commissariali, le risorse aggiuntive per screening sanitario. Nonostante la blindatura del testo, il relatore, sen. Sollo (PD), ha sottolineato positivamente il lavoro svolto alla Camera che ha elevato da 3 a 80 milioni lo stanziamento per il provvedimento.

Nella seduta antimeridiana erano stati respinti tutti gli emendamenti.

Nelle dichiarazioni di voto finali sono intervenuti a favore del provvedimento i senatori: Dalla Zuanna (SC), che ha evidenziato il carattere nazionale delle emergenze affrontate; D’Anna (GAL), che ha posto l’accento sulla necessità di vincolare le risorse alle prestazioni diagnostiche e di attuare il piano integrato dei rifiuti della Campania; Romano (PI), che ha richiamato il dovere dello Stato di garantire il diritto alla salute, attraverso diversi interventi tra cui l’analisi della composizione geochimica del suolo; Marinello (NCD), il quale ha espresso apprezzamento per la mappatura dei terreni agricoli e per la realizzazione del progetto Sentieri, ma ha sollecitato una riflessione sulle leggi speciali, che comprimono i diritti fondamentali; Bruni (FI-PdL) che, pur avanzando critiche circostanziate sui metodi adottati, ha giudicato positivamente il filo conduttore del decreto, che punta ad aumentare le conoscenze; Caleo (PD), secondo il quale il decreto, arricchito da un confronto positivo con il territorio, segna una svolta rispetto alle emergenze, delineando un percorso per risanare i territori inquinati e per tutelare la salute dei cittadini.

Nell’annunciare l’astensione la sen. De Petris (Misto-SEL) ha sottolineato positivamente il potenziamento degli studi epidemiologici, ha auspicato l’introduzione dei reati ambientali e la mappatura diretta del suolo coltivabile nella Terra dei fuochi, mentre ha criticato le disposizioni che indeboliscono le prescrizioni per l’Ilva.

Hanno annunciato invece voto contrario: il sen. Arrigoni (LN-Aut) che, nonostante la valutazione positiva delle disposizioni su Ilva e sulle gestioni commissariali per il dissesto idrogeologico, ha giudicato negativamente le norme sulla Terra dei fuochi, ritenendo insufficienti le analisi del suolo e criticando le proroghe sulla gestione dei rifiuti; e la sen. Nugnes (M5S), secondo la quale il decreto non prevede nuove misure di bonifica, ma prevede incentivi per le biomasse e deroghe alla normativa antimafia. Un provvedimento efficace avrebbe dovuto intervenire sui temi della prescrizione, del sequestro e della responsabilità della produzione.

In dissenso dal Gruppo, il sen. Milo (FI-PdL) ha annunciato voto contrario ad un decreto che distrugge l’agricoltura campana ed è privo di adeguata copertura finanziaria.

Co. Sta.

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