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Castelvolturno: LiberaMente interviene sul problema del Centro Fernandes

mercoledì 26 novembre 2008, di redazione


Castelvolturno - A seguito delle accese discussioni che hanno interessato l’opinione pubblica provinciale sui temi dell’immigrazione clandestina e della sicurezza, e che hanno trovato dibattito tra gli argomenti del Consiglio comunale di Castel Volturno del 19 Novembre scorso, molte critiche sono state sollevate da esponenti della politica locale, che hanno manifestato con viva forza le loro idee a riguardo di temi così delicati e dunque difficili. Il movimento politico LiberaMente, tramite il suo presidente Imperatrice Aurora Petrella ha infatti commentato: “La discussione di tematiche così delicate quali la proposta di chiusura e trasferimento del Centro Fernandes (centro di prima accoglienza per immigrati), e di controllo di tutti gli stabili in affitto ad immigrati irregolari sono la testimonianza più autentica dell’assunzione di responsabilità che io e il mio partito ci assumiamo per migliore la vita di Castel Volturno. Dinanzi a problemi come questo noi abbiamo il dovere, proprio in qualità di giovani impegnati a dare un’alternativa seria al futuro di Castel Volturno, a fare delle scelte, a decidere cosa davvero può aiutarci a progredire, e allo stesso tempo a individuare le cause che bloccano il nostro sviluppo. Noi interpretiamo i bisogni della gente, siamo e continueremo ad essere la loro voce”.
Nel corso del Consiglio comunale di mercoledì 19 Novembre, infatti, la proposta di chiusura del Fernandes è stata tacciata dagli esponenti della maggioranza quale atto di autentico razzismo perpetrato da giovani ai danni degli immigrati irregolari. “L’accusa mossaci – continua la presidente - è priva di fondamento e di motivazione. Ci accusano di razzismo, ma noi rispondiamo con la responsabilità delle scelte: il Centro Fernandes non può continuare ad avere la funzione di prima accoglienza perché costituisce un punto di attrazione per gli immigrati irregolari, che da Lampedusa si dirigono qui a Castel Volturno consapevoli che in questa città troveranno spazio per la loro libera iniziativa, spesso delinquenziale. E continuare ad assisterli è un incentivo, questa condizione non è compatibile con le condizioni sociali ed economiche in cui si trova la nostra città. Le nostre scelte sostengono la vocazione turistica di questo paese, e proprio perchè ci candidiamo ad essere la sua futura classe dirigente ci opporremo sempre ai problemi che impediscono tale processo”.
L’iniziativa di chiudere il Centro ricordiamo ha richiamato l’attenzione di cittadini da tutt’Italia, che hanno inviato lettere di vicinanza e di protesta contro questa proposta. “Le lettere di vicinanza giunte in Comune si commentano da sole: solo noi che viviamo e lavoriamo a Castel Volturno possiamo sapere qual è la realtà delle cose. Le nostre iniziative, le petizioni popolari che abbiamo finora sostenuto ci hanno dato ragione: Palazzo Colella stanotte è stato smantellato! Quindi, rivolgendomi al Presidente della Provincia che si è tanto lamentato: perché in estate non viene mai in vacanza a Castel Volturno?”.

Co.sta.

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