Lettera aperta al Governatore Robert McDonnell

Sig. Governatore

Gli appelli a Lei rivolti dai tanti cittadini americani e del mondo perché salvasse la vita a Teresa Lewis sono caduti nel vuoto.

Lei ha ignorato qualsiasi richiesta di umanità nei confronti di una persona con accertate limitazioni mentali, in nome di non si sa quali principi di giustizia.

Lei ha trascurato il fatto che la “giustizia” ha usato due pesi e due misure nei confronti della donna e degli esecutori materiali del delitto condannati, invece, all’ergastolo.

Lei ha ignorato che uno degli esecutori del delitto, nel 2006, prima di suicidarsi in cella ha scritto che la donna, debole di mente, era stata circuita.

Non vi sono parole per stigmatizzare la sua totale assenza di pietà. Purtroppo le leggi le concedono la possibilità di decidere della vita e della morte di un altro essere umano. Le auguro che la sua coscienza resti obnubliata per sempre perché se dovesse finalmente liberarsi dalla cappa di fanatismo da cui è avvolta per Lei potrebbero giungere tempi duri.

E’ scritto nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’uomo (art. 3), (che ebbe proprio in Virginia una prima elaborazione nel 1776), che ogni individuo ha diritto alla vita. Tale diritto è inalienabile. Questo principio vale per i singoli e per gli Stati. Se il singolo commette un omicidio togliendo la vita al suo simile, anche lo Stato è colpevole dello stesso delitto quando condanna a morte qualcuno, qualunque sia la giustificazione addotta.

E Lei che regge lo Stato della Virginia e i giudici che hanno emesso la sentenza siete altrettanto colpevoli di omicidio quanto la donna mandata a morte.

Complimentandomi con Lei per aver reso più sicuro il suo Stato attraverso l’uccisione di una malata, invoco da Dio, al quale Lei si appella, il perdono per quanto ha fatto (o non ha fatto).

frates