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Cittadini o sudditi?
Aggiornamento da Calvi Risorta
martedì 22 gennaio 2008, di redazione
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Siamo costretti a ritornare sull’argomento multe da autovelox. Ormai è una valanga quella che sta invadendo il nostro paese, una valanga di multe provenienti da Cancello Arnone e da Capua per i due apparecchi installati sulla SP 333, l’uno prima di entrare a Capua e l’altro al termine della discesa del cavalcavia dell’ex quadrivio della morte, dove anche la macchina più lenta acquista velocità. Nei crocicchi non si parla d’altro ed è un vicendevole domandarsi quante multe si sono ricevute. Due, tre, quattro, immaginarsi nelle famiglie con più guidatori! Dobbiamo ribadire che i cittadini sono esasperati e impotenti? In un precedente articolo abbiamo parlato di emergenza sociale. Quanti operai e impiegati e quanti disoccupati, già alle prese con tasse e tributi, sono vittime di questo ennesimo, ingiusto, tirannico balzello. Veramente si vogliono provocare atti inconsulti da parte di qualcuno sull’orlo dello squilibrio? I postini, da parte loro, si stanno sobbarcando un surplus di lavoro perché le multe necessitano della firma di avvenuto ricevimento. Devono bussare e attendere che gli utenti scendano a firmare e le operazioni di distribuzione ovviamente ne risentono. La voce che corre è quella di non pagare più (molti non se lo possono proprio permettere!) e di ricorrere in modo compatto al giudice di pace. E’ ancora il caso di parlare di infrazione quando a commetterla sono migliaia di cittadini? Qualcosa non funziona. Si cominciano anche a organizzare forme di protesta. Ad esempio, l’Associazione Culturale Tre Grazie sta per intraprendere una raccolta di firme da allegare a una petizione indirizzata al prefetto di Caserta e sta organizzando un convegno sul tema. Si tratta di forme di protesta pacifiche e democratiche, ma basteranno a richiamare l’attenzione degli organi competenti su questo problema? Le amministrazioni, a corto di soldi, fondano le loro aspettative finanziarie sugli autovelox ma non si può spremere il cittadino fino a soffocarlo. Inoltre, se l’impianto degli autovelox serve ed è ormai acclarato a impinguare le casse degli enti locali, ci pare che venga disatteso l’art. 53 della Costituzione che recita: "Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva". Allora è bene che vengano interessate le istituzioni superiori: i rappresentanti regionali e nazionali, se ancora hanno un residuo di sensibilità per i problemi della gente; gli organi di informazione, se hanno ancora spazio fra tutti gli altri guai di cui soffre questa martoriata regione. NON SE NE PUO’ PIU’! Si trovi una soluzione prima che sia troppo tardi, prima che lo sfascio diventi tale da mettere in pericolo la tranquillità sociale. GLI AUTOVELOX VANNO ELIMINATI DALLE STRADE EXTRAURBANE, SUBITO, E LE MULTE ANNULLATE, TUTTE! Si può anche capire un apparecchio a un semaforo per sanzionare chi passa col rosso, ma sulle strade extraurbane, dove non ci sono incroci e dove appaiono anacronistici certi limiti di velocità e dove è del tutto evidente l’intento di far cassa, questo non è comprensibile. E’ ingiusto, è immorale! Perciò VIA GLI AUTOVELOX!
f. tessitore
Apprendiamo dal sito http://www.calvirisortanews.it/news/articolo.asp?idnews=1223 che il locale comando di polizia municipale ha provveduto a disattivare provvisoriamente uno dei due autovelox, quello sulla statale Appia, in considerazione della grossa mole di lavoro necessario per inviare altre 15000 (quindicimila!!!) contravvenzioni. E’ invece ancora attivo l’apparecchio sulla Casilina.
Aggiorn. delle ore17:00